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DENTRO LA NOTIZIA. EMERGENZA NATALITÀ
22.08.2025 - 03:41
Foto di repertorio
Porto Tolle, nel cuore del Delta del Po, si conferma come il comune veneto con la più alta percentuale di anziani: quasi un residente su tre ha superato i 65 anni. Lo rivela uno studio dello Spi Cgil Veneto, che ha analizzato i dati demografici dei comuni con oltre 5mila abitanti, tracciando un quadro preoccupante per il futuro.
Oggi, 2.832 residenti di Porto Tolle, pari al 31% della popolazione, hanno più di 65 anni. Ma il dato è destinato a impennarsi: le proiezioni indicano che entro il 2033 gli over 65 saranno il 39%, per arrivare a quasi la metà (44%) della popolazione nel 2043. Questo trend, se da un lato è specchio dell'aumento dell'aspettativa di vita, dall'altro solleva seri interrogativi sulla sostenibilità dei servizi sociali e sanitari. Attualmente in Veneto ci sono 195 anziani ogni 100 bambini tra 0 e 14 anni, un rapporto che salirà a 303 anziani ogni 100 giovani entro il 2043.
La situazione è particolarmente critica in un comune vasto come Porto Tolle, con i suoi 207 km² e una popolazione di 9mila abitanti dispersi, molti dei quali anziani e soli in zone isolate. Gli ultraottantenni, la fascia più fragile, spesso non autosufficienti o affetti da patologie croniche, rappresentano una sfida enorme per l'assistenza.
L'invecchiamento della popolazione non è un problema isolato: in provincia di Rovigo gli over 65 sono già 63mila su 235mila residenti, con proiezioni di oltre 75mila entro il 2043. A ciò si aggiunge la fuga dei giovani, un fenomeno che colpisce i centri rurali in cerca di opportunità lavorative. Il tentativo di rilanciare turismo e servizi a Porto Tolle si scontra con la carenza di risorse, aggravata dalla chiusura della centrale Enel che un tempo garantiva entrate stabili
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