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Emergenza natalità. Terme 1/3
02.09.2025 - 19:13
Riccardo Mortandello
Nel 2023 Montegrotto ha registrato solo 65 nascite contro 135 decessi, con un saldo naturale negativo di 70. Nel 2024 i numeri non migliorano: si contano 66 nuovi nati e 118 morti, un altro saldo negativo di 52. Questi dati si inseriscono in un contesto demografico più ampio: la fascia giovane (0‑14 anni) è scesa a 1.224 individui, mentre gli anziani (65+) sono 3.081 su un totale di circa 11.500 residenti, con un’età media sempre più elevata, quasi 49 anni.
Inverno demografico e sfide sociali a Conselve: crollano le nascite e la popolazione invecchia
Per cercare di invertire la rotta l’amministrazione guarda alle famiglie e investe in sostegni concreti come bonus bebè, voucher nido, scuole rinnovate e attività che estendono l’orario e agevolano i genitori
Per il sindaco Riccardo Mortandello, che interviene anche come cittadino e padre, il quadro è chiaro: “L’inverno demografico è una realtà allarmante, e come amministrazione cerchiamo di fare la nostra parte, anche se servirebbero politiche strutturali a livello nazionale”. Mortandello sottolinea il confronto con sistemi più solidi: “In altri Paesi, come la Germania, lo Stato garantisce un supporto concreto, sia economico che nei servizi. Questo consente alle coppie di affrontare la genitorialità con serenità”.
L’attenzione ai bambini, figli della società, sia responsabilità condivisa e sostenibile
C’è un profondo cambiamento nel modo di intendere la genitorialità, i figli arrivano sempre più tardi e aumenta il ricorso alla procreazione medicalmente assistita: “Occorre ripensare maternità e paternità ma anche sostenere le famiglie con un adeguato welfare”
In questo contesto Montegrotto ha introdotto un bonus nascite, accreditato direttamente sul conto delle famiglie. “È un segnale, - ammette il sindaco, - ma non può sostituire politiche strutturali. Le madri, in particolare, sono oggi iper penalizzate sul lavoro e nella vita quotidiana”.
Secondo Mortandello, il drastico calo delle nascite “è destinato a diventare la più grande criticità del nostro Paese”. Aggiunge fingine: “non servono bonus occasionali: serve un cambio di mentalità e un progetto serio di lungo periodo”, con investimenti strutturali su servizi all’infanzia, conciliazione lavoro-famiglia e sostegni economici adeguati.
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