Sciopero Generale: "Dal governo sette anni di austerità"
“Il governo ci infliggerà sette anni di austerità”, apre il testo che lancia lo sciopero. Nello specifico, ciò che si rischia è la perdita del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati causata da un’inflazione da profitti; la crescita della precarietà, del lavoro nero e sommerso; un ulteriore indebolimento del welfare pubblico, tagli a sanità, istruzione, trasporto pubblico, enti locali. E poi nessuna risposta all’emergenza abitativa, nessun incremento delle risorse destinate a disabilità e non autosufficienza.
Sciopero Generale: risorse irrisorie per adeguamento contratti collettivi
Il tema dei contratti collettivi nazionali rappresenta una questione di primaria importanza. Secondo i sindacati, i rinnovi nel settore del pubblico impiego coprono solo un terzo dell'aumento dell'inflazione. Inoltre, il taglio del cuneo fiscale, che comporta perdite per molti lavoratori, è in realtà finanziato dagli stessi lavoratori attraverso il maggiore gettito IRPEF. Un forte biasimo è rivolto anche alle politiche fiscali in vigore. Tali politiche, riducendo la progressività, attraverso misure come condoni e concordati, finiscono per agevolare gli evasori fiscali. Non viene nemmeno presa in considerazione alcuna misura relativa ai cosiddetti extraprofitti.

Sciopero Generale, colpita ancora la previdenza
In merito al tema delle
pensioni, emerge un
ulteriore peggioramento della normativa Monti-Fornero, che interesserà pressoché la totalità dei lavoratori, ovvero il
99,9%. La rivalutazione degli assegni previdenziali risulta largamente insufficiente, con l'aggravante di un
aumento irrisorio di soli tre euro mensili per le pensioni minime. Inoltre, il governo palesa l'assenza totale di una politica industriale adeguata: si manifestano ritardi nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e manca una strategia significativa per il Mezzogiorno. A ciò si aggiunge la
repressione di ogni forma di dissenso con il disegno di legge sulla sicurezza. Ed è a questo punto che si introduce la proposta.
Sciopero Generale, CGIL: "Prendere i soldi dove sono"
Il sindacato ha indetto uno sciopero con la chiara intenzione di perseguire determinati obiettivi. La richiesta è precisa: "Bisogna andare a prendere i soldi dove sono", ossia dai profitti straordinari, dalle rendite, dalle grandi ricchezze, nonché dall'evasione fiscale e contributiva. La necessità di un "finanziamento straordinario" diventa sempre più impellente per sostenere la sanità, i servizi sociali ed educativi pubblici, l'assistenza per i non autosufficienti, l'istruzione e la ricerca. Vi è un'urgenza crescente di introdurre una misura universale efficace per combattere la povertà, incluso il fenomeno della povertà educativa.
Sciopero Generale: rinnovare i CCNL, rivalutare le pensioni
"
È indispensabile compiere notevoli progressi sui contratti, ovvero procedere immediatamente al rinnovo di tutti i contratti collettivi nazionali di lavoro, sia nel settore pubblico che privato", al fine di "
aumentare il potere d'acquisto". È fondamentale attuare una "
completa rivalutazione delle pensioni e aumentare la quattordicesima. In termini più generali, è cruciale realizzare una riforma del sistema pensionistico che superi la già menzionata legge Monti-Fornero."
Sciopero Generale, per una vera politica industriale
Le sigle chiedono poi di adottare una seria politica industriale. Nella manifattura e nei servizi sono urgenti investimenti che sappiano difendere l’occupazione – anche col blocco dei licenziamenti -, insieme alla creazione di nuovo lavoro per costruire un modello di sviluppo sostenibile. Fondamentale, infine, la tutela di salute e sicurezza e il contrasto alla precarietà, cambiando le leggi sul lavoro. Senza mezzi termini: il ddl sicurezza va ritirato, bisogna tornare a rispettare la Costituzione.
"Per tutti questi motivi l’Italia scende in piazza. Lo sciopero generale del 29 sarà una giornata di manifestazioni territoriali in tutte le regioni, da Nord a Sud, nessuna esclusa. Moltissime città della penisola organizzano cortei, presidi, iniziative di protesta. Un messaggio forte che sarà impossibile ignorare."