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12.02.2024 - 18:42
In occasione della Giornata mondiale dedicata alle cardiopatie congenite che si celebra il 14 febbraio, si è tenuto un toccante punto stampa oggi, 12 febbraio a Palazzo Balbi, alla presenza dal Presidente Luca Zaia, dall'assessora Manuela Lanzarin e dal cardiochirurgo Gino Gerosa. E' stato infatti presentato Francesco, il primo paziente in Italia trapiantato di cuore da un paziente in morte cardiaca a Padova, proprio dall'equipe del prof. Gerosa. La sua vicenda, ora, è già entrata nei libri di storia della Medicina come una tappa fondamentale nella chirurgia cardiaca. Come ha ricordato il professor Gerosa, infatti, il successo di quel trapianto, portato a termine con un cuore fermo, ha aperto la via e oggi se ne contano 4 sempre a Padova e 17 in tutta Italia. “È la mamma che accompagna Francesco nelle camminate: mi ha detto che prima dell’intervento era costretta a fermarsi per aspettarlo lungo la strada, adesso si è dovuta munire della bicicletta. È lui a dettare il passo in una marcia divenuta veloce - ha riassunto così il presidente. “È stato emozionante la sorpresa di vedere Francesco, sentirlo raccontare la sua esperienza e, soprattutto, constatare in quale forma fisica si trovi – sottolinea il presidente Zaia -. Il professor Gerosa con tutto il team dell’Azienda Ospedale Università di Padova ha portato a termine un lavoro eccezionale, che ha fatto scuola in tutto il mondo. Aver ampliato l’attività ai trapianti da pazienti in morte cardiaca non è stata soltanto una grande operazione per salvare una vita ma ha significato l’apertura di un nuovo corso. Un primato che si aggiunge per il Veneto a quello del primo trapianto cardiaco italiano nel 1985 con il professor Gallucci. Per la seconda volta in questo ambito in Veneto si è varcata la soglia di quello che era ritenuto impensabile. È il frutto di un tessuto scientifico dove ricerca e terapia sono strettamente connesse restando sempre al passo con i tempi e, se possibile, anticipandoli”. “Ogni anno in Veneto ci sono circa 300 nuovi nati affetti cardiopatie congenite più o meno gravi con un’incidenza sulla popolazione tra l’8 e il 10 per mille – aggiunge Zaia - ma il dato che più deve far riflettere è che le cardiopatie sono la principale causa di morte". L’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha ricordato anche lo sforzo rilevante della Regione nella prevenzione ma il clou dell’incontro è stato l'intervento sereno, a tratti commosso di Francesco. “Sono grato per avermi concesso di essere protagonista di questa esperienza tanto importante per me e la mia famiglia – ha concluso -. Quando mi hanno detto che sarei stato il primo paziente per questo tipo di intervento mi sono affidato senza esitazione ai sanitari. Ho pensato alla mia salute e ho capito che il primo paziente è un paziente normale”.Edizione
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