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Roncaglia: appartamento sequestrato alla camorra per l’emergenza abitativa

L’annuncio dell’assessore Enrico Rinuncini: proprietà immobiliare confiscata a Roncaglia dalla Guardia di Finanza ad un 54enne legato al "clan dei casalesi"

Diventerà un alloggio destinato a persone in difficoltà l’alloggio confiscato alla criminalità organizzata ed entrato a fare parte in queste settimane della lista dei beni che formano il patrimonio immobiliare a disposizione del Comune. Si tratta di un appartamento che si trova nella zona di Roncaglia, comprensivo anche di posto auto, il cui valore complessivo è stato quantificato in circa 50 mila euro. La proprietà immobiliare è stata confiscata a maggio dello scorso anno dalla Guardia di Finanza a un faccendiere di 54 anni, originario del casertano, legato al “clan dei casalesi”. Era stata acquisita con soldi di illecita provenienza e rappresentava una delle tante basi d’appoggio potenzialmente a disposizione del mondo del malaffare nel territorio padovano. Il D.lgs. 159/2011 (Codice Antimafia) prevede che i beni sequestrati e confiscati possono essere trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune con vincolo di reimpiego per finalità sociali. L’amministrazione sannicolese, da parte sua, si è sempre mostrata disponibile a perseguire queste finalità per l’elevato valore simbolico rappresentato dalla trasformazione di tali cespiti in risorse destinate alle politiche di sviluppo e coesione territoriale e al contempo in strumenti per l’affermazione dei principi di legalità e democrazia nella comunità locale. “Qualche mese fa siamo stati invitati in Prefettura - spiega l’assessore Enrico Rinuncini - dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie che ci ha presentato la possibilità di acquisire al nostro patrimonio immobiliare questo monolocale, previa presentazione di una relazione sulla destinazione che ne avremmo eventualmente fatto". "Non ci abbiamo pensato due volte e subito ci siamo attivati per agevolare in tempi stretti l’operazione. Viste le necessità legate alle emergenze abitative, abbiamo pensato di destinarlo a questo scopo. I locali si prestano per accogliere una o due persone. Crisi economica e pandemia hanno fatto lievitare le situazioni anche nella nostra realtà e i nostri Servizi sociali sono costantemente al lavoro per dare risposte a chi chiede un aiuto”. Alessandro Cesarato
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