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27.09.2016 - 06:26
La stagione della caccia è aperta dal 18 settembre, ma a Ponte San Nicolò è più di vent’anni che non si può sparare ai fagiani e alle lepri che si rifugiano a sud di Roncajette. Eppure, è da due mesi che per le vie del paese impazza un nuovo tipo di caccia: la caccia al Pokémon. Grazie a “Pokémon Go”, nuovo gioco per smartphone della Niantic, casa di produzione che per conto di Google esplora le innovazioni della “realtà aumentata”, da metà luglio milioni di giovani (e meno giovani) di tutto il mondo sono alle prese con la caccia virtuale. Questa volta, però, i Pokémon non sono rimasti chiusi dentro ai vecchi Gameboy ma grazie alla magia dei telefonini si possono trovare virtualmente in ogni angolo della terra. Scopo del gioco è quello di catturare questi “mostri tascabili”, renderli più forti e farli lottare per conquistare le cosiddette “palestre”, luoghi reali a tutti gli effetti, scelti tra monumenti, chiese e luoghi di interesse. Così, proprio come a Washington si può “catturare” la Casa Bianca, e a Padova la fontana di Prato della Valle, anche a Ponte San Nicolò ci sono varie palestre dove ci si dà battaglia. Ma se alcuni di questi luoghi, come Villa Crescente o il Municipio si trovano nelle vie di passaggio principali del paese, altri, scelti in posti isolati e periferici, hanno generato non poche situazioni di scompiglio. È il caso di via San Pio X, a Roncaglia, a ridosso dell’ansa principale del Bacchiglione. Tra le palestre più ambite c’è infatti quella del “Leone Maestoso”, una statua dalle sembianze feline a ridosso dell’abitazione di campagna Lodovico Schiavon e del suo allevamento di caprette.
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