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Attualità
01.09.2025 - 17:22
In consiglio comunale è stata discussa l’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Marco Corazza in merito alle strisce con i colori dell’arcobaleno dipinte sul marciapiede di fronte al municipio in occasione dell’iniziativa “Un Passo Avanti”, tenutasi nelle scorse settimane. Corazza ha sottolineato come l’opera, pur non facendo parte della facciata del palazzo comunale, sia collocata in un’area fortemente riconducibile all’amministrazione e possa essere interpretata come una presa di posizione non neutrale. Tra i punti evidenziati anche il rischio di distrazione per automobilisti e pedoni in un tratto stradale caratterizzato da attraversamenti pedonali e la richiesta di chiarimenti su autorizzazioni, costi, sicurezza e futura fruibilità dell’area, oltre alla possibilità di prevedere iniziative simili per altre sensibilità presenti nel territorio. A rispondere è stata l’assessora ai Diritti del cittadino Katia Svaldi, che ha ricordato come la scelta rientri nelle linee programmatiche della maggioranza, orientate a promuovere una comunità inclusiva e rispettosa delle differenze. Le strisce, ha spiegato, vogliono essere un simbolo di accoglienza e di contrasto a ogni forma di discriminazione. Sul piano operativo, Svaldi ha precisato che il costo complessivo dell’intervento è stato di circa 500 euro, imputato al capitolo di bilancio per eventi culturali, con la tinteggiatura realizzata gratuitamente da due volontari. Le transenne, ha aggiunto, sono state rimosse la sera stessa dell’inaugurazione. Dal punto di vista normativo, la Polizia locale ha confermato la conformità al Codice della strada, evidenziando che l’intervento non costituisce segnaletica orizzontale. In merito alla richiesta di iniziative simili per altre comunità, l’assessora ha spiegato che il simbolo scelto rappresenta valori universali e ha ricordato le attività già svolte dal Comune in ambito sociale e interculturale, come progetti con l’associazione “Avvocato di Strada”, eventi legati alla Giornata contro l’Aids e collaborazioni con “Ucraina Insieme”. Nella replica, Corazza ha preso atto delle precisazioni sulla sicurezza ma ha evidenziato due punti. La necessità di una formulazione diversa nella comunicazione dell’amministrazione e la considerazione che la bandiera arcobaleno, pur nel suo valore simbolico, nasca come emblema storico della comunità Lgbtq+ e non rappresenti altre realtà. Il consigliere ha quindi invitato l’amministrazione a valutare in futuro simboli diversificati per una maggiore rappresentatività.
Alessandro Cesarato
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