Scuola Maretto, la Regione autorizza il cambio di destinazione d’uso. “Ecco la risposta a chi gridava allo scandalo” è la replica secca del sindaco Michele Schiavo. La vicenda si era fatta incandescente dopo che le opposizioni erano intervenute sulla questione facendo presente che poco o nulla l’amministrazione aveva fatto perché ci fossero degli acquirenti o per sollevare l’interesse di compratori. Ora, la tanto attesa risposta degli amministratori è arrivata in forma ufficiale: la Regione ha, di fatto, accolto la richiesta di cambio di destinazione d’uso. La vecchia scuola materna potrà, infatti, tornare a disposizione per un uso pubblico molto più ampio, anche come sede di associazioni. “Lo avevamo annunciato di recente, in risposta alle assurde, pretestuose e immotivate critiche che come sempre, per partito preso, sono state avanzate da alcune minoranze: in assenza di possibilità di alienazione, abbiamo chiesto alla Regione di poter cambiare destinazione d’uso dell’ex scuola Maretto. Ora l’autorizzazione è arrivata, come ampiamente prevedibile nonostante l’allarmismo di chi paventava addirittura che il Comune avrebbe dovuto restituire il contributo ricevuto di 500 mila euro (che fra l’altro ammonta a 415.213 euro, tanto per essere precisi). Un’ipotesi, lo ripeto, non solo completamente infondata, ma anche “fantasiosa” sotto il profilo procedurale e amministrativo”. Il sindaco Michele Schiavo ha commentato così la notizia giunta in Comune della comunicazione ufficiale della Regione Veneto nella quale la Direzione della sezione Lavori Pubblici autorizza la dismissione e la destinazione a uso pubblico dell’ex scuola materna Maretto di Bagnoli in luogo della prevista alienazione. Visto che i numerosi tentativi di alienazione avviati dall’amministrazione comunale, con regolari procedure formali, non erano andati a buon fine, la Regione ha stabilito, dunque, che l’edificio non possa restare, oltre che invenduto, inutilizzato. E così la vecchia scuola materna potrà rinascere a nuova vita, tornando a disposizione dell’Amministrazione comunale per uso pubblico. Tutto è bene quel che finisce bene dunque? Parrebbe proprio di si, visto che ora per il nuovo edificio si annuncia una sorta di “rinascita” dopo tante polemiche. Lo stesso sindaco Schiavo, non appena si era palesata la mancanza di acquirenti, era stato deciso: “anche se mancavano compratori, non l’avremmo mai svenduta. L’obiettivo era cambiarne la destinazione d’uso come poi effettivamente è stato. Com’è noto, abbiamo più volte nel corso degli anni ribassato il prezzo di vendita di un edificio che non poteva essere più adibito a scuola, ma non potevamo certo svenderlo o regalarlo solo perchè non c’erano offerte adeguate. Questo sì sarebbe stato grave da parte nostra”. Nicoletta Masetto
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