Non trovando consorelle con cui sostituirle, la casa madre le ha richiamate in sede e dopo ben 109 anni Curtarolo è rimasta senza le religiose
La loro presenza è stata una costante per oltre un secolo: alla scuola materna, in chiesa e in parrocchia, tra la gente. È stato un mesto e commosso addio quello che la comunità di Curtarolo ha porto alle tre suore Salesie. Non trovando consorelle con cui sostituirle, la casa madre le ha richiamate in sede e dopo ben 109 anni Curtarolo è rimasta senza le religiose, parte importante e integrante della sua comunità. “Alla Congregazione delle Salesie e a tutte le suore che si sono avvicendate nel nostro paese – ha scritto il parroco don Lorenzo Donà nel suo discorso di commiato – esprimiamo profonda riconoscenza per il servizio svolto con amore. Sono state presenti per oltre un secolo attraversando periodi storici molto diversi tra loro: di povertà e di benessere, di serenità e di tensioni, di vitalità cristiana e di indifferenza ai valori. Sempre presenti, pazienti e disponibili con tutti”. Le suore arrivarono a Curtarolo nel 1914, anno in cui venne aperta la scuola materna. In tutto questo tempo sono stati tantissimi i bambini che hanno goduto della presenza delle suore, della loro amicizia, del loro sostegno e del loro incoraggiamento. Bambini che a loro volta sono divenuti genitori e hanno visto i propri figli ripercorrere il medesimo percorso educativo. “Nel 2014 abbiamo celebrato con gioia e con riconoscenza una bella festa – ha detto ancora don Lorenzo – mentre ora abbiamo salutato la loro partenza con una certa mestizia e in semplicità, ma sempre con grande riconoscenza per gli innumerevoli semi di amore e di fede che hanno seminato e che non smetteranno di germogliare e di portare frutto”. Anche l’amministrazione comunale le ha salutate con un messaggio: “Le ringraziamo di cuore per tutto il bene fatto durante questo lungo periodo, nel quale si sono sempre contraddistinte per la grande cura, il supporto ed i preziosi insegnamenti dati a tante generazioni di nostri ragazzi che hanno frequentato la scuola dell’infanzia”. (c.s.)
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter