Unione dei Comuni del Medio Brenta da “ripensare”. Il sodalizio fra Cadoneghe, Vigodarzere e Curtarolo va rivisto in profondità. Lo sostiene da Vigodarzere il consigliere di opposizione ed ex vicesindaco Moreno Boschello. “I comuni sono sempre più in difficoltà economica e di personale e non ce la fanno a gestire certi servizi ed ecco allora che nascono le “unioni dei comuni” per cercare delle economie gestionali. Ma ogni ente ha organismi giudici, amministrativi e dipendenti. Credo che per razionalizzare e ottimizzare le risorse in maniera realmente efficace, serva una riorganizzazione per “ambiti omogenei il territorio” che rispettino anche gli stessi confini, semplificando ed eliminando i doppioni e gli enti inutili. Andrebbero accorpati i comuni piccoli sotto i 10.000 abitanti, eliminate completamente le province e istituito un ambito unico, intermedio tra regione e comune, denominato “bacino servizi” per accorpare dentro agli stessi confini USL, rifiuti, servizio idrico integrato, IPA, consorzi di bonifica e così via. Il “Bacino dei Servizi”, si dovrebbe occupare anche dei temi di competenza e gestione sovra comunale come ad esempio la Viabilità e Ambiente”. Per Boschello c’è un problema all’origine: «Quando vengono istituite le Unioni dei comuni, è previsto un contributo iniziale che aiuta molto ad impostare il nuovo Ente, ma negli anni successivi, per mantenere l’entità del contributo, bisogna aumentare i servizi messi in unione. A volte, le funzioni sono “fittizie” e improvvisate e solo finalizzate all’ottenimento del contributo, e non producono le auspicate razionalizzazioni e ottimizzazioni. Dopo più di 10 anni di “vita” della “nostra” Unione dei Comuni del Medio Brenta, dove sicuramente ci sono servizi che funzionano bene e altri meno bene, credo sia il momento di aprire un serio confronto per valutare efficacia, efficienza e prospettive future”. Nicoletta Masetto
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