Mercatone Uno, ancora attese

Per il futuro del Mercatone Uno bisogna ancora attendere. A fine gennaio non era ancora stato sottoscritto l’accordo tra le proprietà e le parti sociali per la sua cessione. Quel che sembra assodato, perlomeno, è che non verranno più venduti in blocco i diversi punti vendita sparsi in territorio italiano. “Le trattative potranno avvenire per ciascuna singola struttura – spiega Daniele Salvador della Fisascat Cisl, che segue la questione assieme ai colleghi della Filcams Cgil, dell’Uiltucs e dell’Ugl terziario -. Quindi anche per le filiali di Curtarolo e Tribano possono esserci buone opportunità, nonostante siano fuori attività da oltre un anno e mezzo tranne la breve parentesi natalizia”.

Parentesi di apertura straordinaria, e solo per determinati articoli, che serviva soprattutto a promuovere l’attività tra la gente. Ma il richiamo commerciale per la merce invenduta non basta a garantire il futuro loro e di tanti (ex) dipendenti. La vera differenza la può fare piuttosto la collocazione strategica degli immobili, essendo i pochi se non gli unici nelle rispettive zone a poter essere trasformate in piccole centri commerciali; su questo punto sindacalisti e politica locale hanno annunciato di battere il chiodo. Il tutto mentre l’altro punto vendita in territorio provinciale, quello di Noventa Padovana, non ha mai chiuso i battenti seppure lavori a organici ridotti. Per quel che riguarda la cassa integrazione straordinaria, Salvador ricorda la sua proroga fino al 13 gennaio 2018.

Roberto Turetta