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La Regione Veneto stanzia un milione per il Muson dei Sassi

Più sicurezza idraulica per il territorio

La Regione Veneto stanzia un milione per il Muson dei Sassi

Una delle frane sull'argine del Muson a Vigodarzere

La Regione del Veneto ha stanziato importanti risorse per la salvaguardia idraulica e ben un milione di euro è stato destinato al risanamento di parte dell’arginatura del Muson dei Sassi a Cadoneghe. «Il Genio civile investirà questa cifra importante per consolidare il corpo arginale del Muson dei Sassi – annuncia il sindaco Marco Schiesaro –, in particolare nella zona a monte del ponte di Castagnara. Un’opera importante per rafforzare la sicurezza idraulica e proteggere il nostro territorio dagli effetti dei cambiamenti climatici. Un passo concreto per prevenire criticità e garantire un futuro più sicuro alla nostra comunità».

Lo stanziamento regionale ammonta complessivamente a 8,9 milioni di euro destinati alla realizzazione di interventi di difesa del suolo nella provincia di Padova: un impegno che negli ultimi dieci anni ha già portato oltre 161 milioni di euro di investimenti nel territorio padovano per un totale di 314 cantieri dedicati a realizzare bacini di laminazione e a rafforzare gli argini.

Il Muson dei Sassi è un canale artificiale lungo 26 km che da Castelfranco Veneto attraversa i Comuni dell’Alta Padovana fino a sfociare nel fiume Brenta all’altezza di Cadoneghe/Pontevigodarzere. È un corso d’acqua pressoché rettilineo, a carattere torrentizio, che raccoglie le acque di molte opere idrauliche e di diversi impianti di sollevamento, ma che è anche tanto fragile: l’anno scorso ha rotto gli argini a Camposampiero, creando molti danni ai residenti e alle colture. La sua integrità, pertanto, consente di smaltire velocemente le acque piovane e di evitare esondazioni e allagamenti, con i conseguenti danni che ne derivano al patrimonio pubblico e privato.

Alcune aree sulla sponda arginale di Vigodarzere, dal lato opposto rispetto a Cadoneghe, sono presenti importanti erosioni, in particolare nella parte bassa dove la corrente dell’acqua è più forte. Le frane sono ben visibili in un tratto di argine all’altezza dell’ex Edilit e sono state segnalate al Genio civile di Padova, che le sta monitorando e sta svolgendo dei rilievi per chiedere alla Regione Veneto le risorse economiche necessarie a ripristinare l’integrità e la sicurezza idrogeologica dell’argine.

Cristina Salvato

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