Opposizioni: “Noi esclusi dal Comitato di consultazione della famiglia costituito di recente dal Comune di Albignasego”
È stato recentemente costituito nel Consiglio comunale di Albignasego il Comitato di consultazione della famiglia: rappresentanze della cittadinanza e amministrazione comunale si incontrano per scambiare idee e progettare insieme il futuro della città. «Per la società civile parteciperanno rappresentanti di scuola e associazioni, quartieri, Caritas, Croce Rossa, sanità, asili, Parrocchie – osservano in una nota gli esponenti delle Minoranze, Luisa Fantinato (Abc2030), Andrea Canton e Riccardo Savio (Partito Democratico) –. Per l’amministrazione, invece, si trova rappresentata la sola maggioranza. Le minoranze hanno chiesto che nella composizione rientrassero tutti i membri della commissione consiliare di riferimento, in modo che il Consiglio comunale fosse rappresentato nella sua interezza. Ma l’Amministrazione ha negato tale partecipazione, sostenendo che non serva la presenza delle minoranze negli organismi consultivi, e che sarebbe percepita come divisiva. Abc2030 e PD ritengono invece fondamentale che l’Amministrazione partecipi con tutte le sue componenti, anche con la presenza della Minoranza, in un consesso dove si dice di voler ascoltare la società civile». Aggiungono i rappresentanti politici: «Non c’è nulla di straordinario nell’istituzione del Comitato per la famiglia: si tratta di uno strumento idoneo a essere messo in campo da Amministrazioni di qualsiasi colore. In altri comitati le Minoranze non sono escluse e in molti di questi organismi la parte politica cede il passo alla società civile lasciando vero spazio di autogestione. Solo così comitati e consulte sono veri luoghi di ascolto attivo; da noi, invece, sembrano più una “vetrina” dove la Maggioranza si impone come unico interlocutore. Sono invece accolti gli emendamenti proposti dalle Minoranze per rendere pubbliche le convocazioni, le sedute e i verbali, con pubblicazione sul sito istituzionale. Ma la sostanza non cambia, resta il dubbio che quella proposta non sia la configurazione migliore. L’istituzione di questo Comitato di consultazione della Famiglia è sicuramente legittimata dai numeri, ma si esclude la nostra partecipazione». Cristina Chinello
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