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Padova, progetto SMART: tutti i cantieri chiusi per metà 2026

Padova, tempi strettissimi per la realizzazione del progetto SMART dettati dal maxi finanziamento del Pnrr. Ragona: “Procedure più snelle, ce la faremo”

Andrea RagonaQuello che si sa con assoluta certezza è che i cantieri di SMART, il Sistema metropolitano a rete tranviaria di Padova, saranno chiusi alla fine di giugno del 2026. Anzi, dovranno essere chiusi. Una certezza che arriva dai dettami del Pnrr: è infatti il Piano nazionale di ripresa e resilienza a finanziare l’opera che rivoluzionerà la mobilità cittadina. Ed è il Pnrr a dettare le regole del gioco e i tempi in cui realizzare il tutto. All’inizio di novembre la Conferenza Stato- Regioni ha deciso di indirizzare sulla Città del Santo 335 milioni di euro (238 dal Recovery Plan e altri 97 da altri fondi nazionali). Ora la palla passa a un cronoprogramma davvero rigido da rispettare. Una tempistica impossibile? Se tutto dovesse procedere seguendo le vie normali, probabilmente sì. Ma a quanto pare l’idea sul tavolo dell’amministrazione comunale è di accorciare i tempi di alcuni passaggi, inglobando in un’unica gara progetto definitivo, esecutivo e realizzazione dell’opera. “Da mesi siamo al lavoro con tutti i tecnici e con APS per farci trovare pronti. Abbiamo lavorato intensamente e – spiega l’assessore alla mobilità del Comune di Padova, Andrea Ragonanei prossimi mesi dovremo farlo ancora di più. Avremo a che fare con procedure diverse rispetto a quelle di Sir 3, che permetteranno tempi più celeri in alcuni passaggi. Ciò non toglie – sostiene l’assessore – che cinque anni per un’opera del genere siano un tempo molto breve. Con determinazione procederemo passo dopo passo nella costruzione di quella che sarà la più grande opera sulla mobilità mai realizzata a Padova”. Il primo step riguarda Sir 2, la linea Rubano-Vigonza. Un percorso lungo 18,25 chilometri con un 84 per cento di rotaie in sede riservata o separata dalle auto, con 34 fermate tra cui la stazione ferroviaria, la nuova questura e il nuovo polo ospedaliero. Un servizio che vedrà in funzione dieci tram a tre carrozze e altri venti a quattro. Il tutto “accompagnato” da una pista ciclabile che costeggerà l’intera linea. La prima tappa da rispettare, ora che i soldi sono arrivati, è chiudere l’accordo fra i tre comuni coinvolti dall’opera e nominare il soggetto attuatore che come nel caso di Sir 3 sarà con ogni probabilità APS Holding. A caduta tutto il resto, in un vero e proprio fuoco di fila, considerato che l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione della linea tranviaria deve essere effettuata entro la fine del 2023. In mezzo ci sono le attività preliminari di indagine e rilievo fissate entro la fine di febbraio del prossimo anno, le attività per le gare di affidamento della progettazione entro giugno, la progettazione da chiudere per gennaio del 2023, il percorso di approvazione della progettazione entro giugno dello stesso anno, le attività per le gare di affidamento dell’appalto integrato entro novembre e infine, dal gennaio del 2024 alla fine di giugno del 2026 la costruzione della grande opera di mobilità sostenibile. Ma non è tutto. Già, perché con la stessa scadenza all’orizzonte vanno messi in conto anche gli altri otto percorsi collegati sia allo stesso Sir 2 che alla linea Sir 1 che già collega la Guizza a Pontevigodarzere e a Sir 3, per la quale a metà ottobre sono arrivate le offerte per l’aggiudicazione della progettazione esecutiva che sarà affidata entro la fine di questo mese. Con i cantieri che dovrebbero aprire la prossima primavera. Sara Salin
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