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Padova, raccolta abiti e medicinali per la popolazione ucraina

Padova e aiuti all'Ucraina: una sala di danza popolare diventa punto di raccolta di abiti e medicinali

  Anche Padova non ha tardato a mobilitarsi in aiuto della popolazione ucraina. Fino a dieci giorni fa una stanza della Chiesa di San Girolamo ospitava spettacoli folkloristici di danza popolare, ora si è trasformata in centro di raccolta di cibo e beni di prima necessità. A gestire la logistica, le volontarie dell’Associazione "Ucraina insieme", realtà fondata nell’ottobre 2011 con lo scopo di sostenere e promuovere la tradizione e cultura Ucraina in Italia. Una comunità di 2000 ucraini che opera nella nostra città le cui famiglie si trovano coinvolte in questa drammatica guerra. E questa è anche la storia di Irina, in Italia da undici anni, insegnante di danza moderna e Vicepresidente dell’Associazione. https://www.youtube.com/watch?v=q3Wx7LHjP5Q “In Italia ho ricominciato da zero – racconta - Ho ritrovato la mia serenità grazie all’aiuto di amici e della mia comunità. Il mio amore per l’Ucraina nasce dalle mie radici. Sono cresciuta in un paese sovietico, ma l’amore per la mia cultura trasmessa da mia nonna e l’amore per le mie tradizioni e per la mia lingua sono ancora forti dentro di me” Il suo pensiero è rivolto alla sua terra, alle città di Baštanka, Kiev, Dnipro in cui si trovano in questo momento amici, genitori e parenti. Con loro Irina riesce ancora ad avere contatti telefonici, la comunicazione ancora è attiva. “Sono in contatto con loro giornalmente. Due giorni fa hanno bombardato Borodjanka – continua la donna – e in altre città per strada sono già presenti le protezioni per i carrarmati. Questa guerra è un incubo per tutti, anche per noi che siamo qui. Stiamo soffrendo molto come popolo.” Ha un’idea molto chiara Irina su quello che sta succedendo e le motivazioni che hanno portato a questa situazione “La tensione è cominciata già nel 2013, ma non avrei mai immaginato che potessimo arrivare fino a questo punto. Due mondi si sono scontrati. Tutte le maschere sono cadute e le persone stanno capendo la situazione. Abbiamo scelto di essere un Paese democratico. Stiamo difendendo la nostra terra e i nostri confini. Dobbiamo fermare tutto questo il prima possibile, perché siamo tutti in pericoloLe parole di Irina trasmettono grande forza e determinazione. Come lei altre donne si sono rimboccate le maniche e hanno attivato un punto raccolta di aiuti umanitari. Tutti i giorni dalle 13.00 alle 16.00 una ventina di persone, a turno, smistano e impacchettano le centinaia di scatoloni e sacchi che arrivano da tutti i cittadini di Padova. Sulla pagina social dell’associazione, è riportata la lista completa delle cose che i cittadini possono portare in via Tirana: dalle medicine (antibiotici, bende, garze…) agli strumenti per l’assistenza medica (Kit chirurgici, coperte termiche…); dalle attrezzature (pacchi a pelo, torcia frontale, pile termici…) al cibo (biscotti, cibi in scatola, cibo per bambini) fino a shampoo, pannolini. Intanto, in queste ore Ucraina e Russia tornano al tavolo dei negoziati e la speranza di un’intesa, si percepisce anche negli occhi lucidi di Irina. Sara Busato      
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