La presenza e l’opera di padre Placido Cortese nel campo di concentramento sono ricordate da un cippo collocato all’interno della ex Caserma Romagnoli nel 2009 e trasferito, dopo la sua chiusura, accanto alla chiesa parrocchiale. Il progetto di conservazione della memoria contribuirebbe ulteriormente a rafforzare il ricordo dell’infaticabile attività (qualcuno l’ha definita “sovrumana”) di padre Cortese nella
“piccola Jugoslavia di Chiesanuova”, alleviando le gravi sofferenze degli internati. Sono stati, del resto, l’associazione di promozione sociale “Viaggiare i Balcani” (capofila del progetto), i frati del Santo (Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, Rettorato della Pontificia Basilica di Sant’Antonio di Padova, Vicepostulazione della causa di canonizzazione di Padre Placido Cortese), Consulta di Quartiere 6A – Padova, Comitato Cittadini “Itinerario della Memoria Padova Ovest”, parrocchie e consigli pastorali di Santa Maria Assunta in Chiesanuova e della Beata Vergine Maria del Perpetuo Suffragio alle Cave, hanno presentato all’intero Consiglio comunale di Padova la proposta di conservare almeno una porzione della struttura esistente monumentalizzandola. “
Il compendio dell’ex caserma Romagnoli, liberata dall’esercito nel 2009, si esten- de su una superficie di 150.485 mq e su di esso sorgono 42 edifici di vario tipo e con funzioni in origine diverse tra loro realizzati negli anni ‘40 del secolo scorso – spiega
Lucano Sardena, presidente del- la Consulta di quartiere 6A –.
È, dunque, un’area di grande valore per il quartiere e per tutta l’area ovest della città per la quale è importante trovare un futuro che impedisca che si inneschino fenomeni di degrado, per fortuna fino ad oggi del tutto inesistente”. Entrando nel dettaglio, l’area nel quartiere ovest di Padova, divenuta nel dopoguerra “Caserma Mario Romagnoli”, poi lasciata dall’Esercito nel 2009, è ora in dismissione da parte dello Stato e destinata dal Comune a uso commerciale, direzionale e residenziale. Un gruppo di lavoro composito tra istituzioni pubbliche e religiose, comitati civici, associazioni e parrocchie si è costituito volutamente perché, seppur nel progetto di riqualificazione previsto, n
on venga “rasa al suolo” anche la memoria di quel luogo e dei suoi protagonisti.