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Padova, report annuale sulle donne accolte dal Centro Veneto Progetti Donna-Auser

Report annuale sulle donne accolte dal Centro Veneto Progetti Donna-Auser

Il Centro Veneto Progetti Donna - Auser è un’Associazione di volontariato - ONLUS che offre sostegno a donne, italiane e straniere, in difficoltà e coinvolte in situazioni di violenza e maltrattamento familiare e non. Nasce a Padova nel 1990 per iniziativa di un gruppo di donne per dare una risposta concreta alle numerose richieste di aiuto. Ogni giorno, da più di trent’anni, le operatrici del Centro accolgono le donne in difficoltà, ascoltano le loro storie, offrono supporto psicologico e, se necessario, anche legale. Il Centro gestisce cinque Centri antiviolenza nel territorio provinciale, oltre agli otto sportelli tra cui lo sportello Marielle, rivolto alle giovani donne tra i 18 a i 25 anni. Gestisce inoltre 5 case rifugio in cui trovano accoglienza donne e minori. Nel 2022 sono state accolte nelle case rifugio 15 donne con 14 figli/e minori. Tutte le donne accolte sono seguite anche dal Centro antiviolenza. Inoltre, 22 donne con 13 figli/e minori sono state accolte in emergenza.

Analisi del 2022

Il 2022 per il Centro Veneto Progetti Donna - Auser è stato un anno di consolidamento del numero delle richieste di aiuto. Dopo le difficoltà affrontate nel 2020 quando la pandemia da Covid-19 ha limitato l’accesso delle donne al Centro antiviolenza, registrando una riduzione del 16% rispetto all’anno precedente, il 2022 ha confermato la ripresa del trend positivo nelle richieste di aiuto. Da gennaio a dicembre 2022 sono state 1.127 le donne accolte, 27 in più rispetto all’anno precedente. Di queste 494 hanno figli/e minori, per un totale di 786 bambini e bambine. Questo incremento è un indicatore positivo: non implica che il numero di donne che si trovano in situazioni di violenza sia in aumento, ma significa che più donne trovano la forza e il coraggio di uscire dal silenzio per chiedere aiuto.  

La provenienza

I territori di provenienza delle donne possono essere suddivisi sulla base dei territori dei Comitati dei Sindaci ex ULSS 15, ex ULSS 16, ed ex ULSS 17. Il territorio da cui proviene la maggior parte delle donne è quello del Comitato dei Sindaci dell’ex ULSS 16, che conta 672 donne, circa il 62,1% del dato rilevato. Le donne provenienti dall’Alta Padovana (ex Comitato dei Sindaci dell’ex ULSS 15) sono 183, cioè il 16,9% del totale, mentre dalla Bassa Padovana (Comitato dei Sindaci dell’ex ULSS 17) provengono 111 donne, il 10,2%. Hanno chiesto aiuto, inoltre, 105 donne fuori Provincia e 12 fuori Regione, pari rispettivamente al 9,7% e 1,1%.

La nazionalità

Le donne di cui si è rilevata la nazionalità sono 1.079 su 1.127. Di queste, 786, ovvero il 73%, sono di nazionalità italiana. Tra le donne straniere sono state rilevate 38 nazionalità diverse. Fra queste, le nazionalità più rappresentate sono quella rumena (43 donne), quella marocchina (34 donne), quella moldava (26 donne), quella nigeriana (22 donne) e quella albanese (16). L'aumento negli anni della percentuale delle donne straniere accolte può essere letto anche alla luce del lavoro per facilitare l’accesso delle donne con cittadinanza straniera o origine straniera, promuovendo diverse progettualità con un focus sui bisogni specifici di queste donne.

L'età

Per quanto riguarda le fasce d’età sono state supportate donne dai 13 ai 95 anni  Non è stato possibile rilevare l’età delle donne in 302 casi. Le fasce d’età maggiormente rappresentate sono, nell’ordine, 41-50 anni, che conta il 28,2%. Dai dati risulta inoltre che 8 ragazze minori di 18 anni hanno preso contatti con il CAV per avere informazioni.

Condizione professionale

L'autonomia economica influisce notevolmente nel percorso di uscita dalla violenza, soprattutto per le donne con figli/e minori. La disponibilità o meno di proprie risorse economiche può influire sia sulla scelta di allontanarsi dal maltrattante, sia sulla durata del percorso di fuoriuscita dalla situazione di violenza. Dei 741 casi in cui è stato rilevato, sono 184 (il 24,8%) le donne disoccupate, cioè quelle che hanno avuto rapporti lavorativi che poi sono terminati, e 62 (8,4%) quelle inoccupate, ovvero quelle che non hanno mai svolto attività lavorative. Di queste, 26 sono casalinghe. Inoltre 66 donne sono studentesse (8,9%), 33 sono pensionate (il 4,5%). Le donne occupate sono invece 396, che corrisponde al 53,4% del dato rilevato

I dati sulla violenza

Rispetto alle 1.127 donne che hanno richiesto aiuto al Centro antiviolenza nel 2022, l’autore della violenza è stato rilevato in 1.018 casi. In 405 casi (39,8%) chi agiva violenza nei confronti della donna era il marito, in 178 casi (17,5%) era il compagno, mentre si trattava dell’ex marito in 72 casi (il 7,1%) e dell’ex compagno in 152 casi (il 14,9%). Le forme di violenza subite dalle donne sono molteplici. Per le donne accolte dal Centro Veneto Progetti Donna - Auser nel 94% dei casi la violenza è stata intrafamiliare, mentre solo nel 6% è stata extrafamiliare. Le forme di violenza più frequentemente segnalate nel 2022 sono quella psicologica (856 donne) e quella fisica (629 donne).Rispetto a eventuali accessi al Pronto Soccorso, il dato è stato rilevato in 955 casi. Di queste, 250 donne (il 26,2% del dato rilevato) hanno avuto uno o più accessi al Pronto Soccorso, per un totale di 306 accessi. In un caso, alla donna è stata emessa una prognosi di 120 giorni. Sono molte le donne che hanno sporto più di una querela. Tra le donne accolte meno di una donna su tre ha deciso di sporgere querela. La violenza non viene quindi riconosciuta e/o viene legittimata, e la donna viene di conseguenza denigrata e colpevolizzata
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