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25.01.2024 - 00:09
Sull’onda del caso bolognese, divenuto “politico” per via dell’intervento scomposto del Ministro Salvini, arriva con forza anche a Padova il tema Città30, con le dichiarazioni del Sindaco Giordani e dell’Assessore alla Mobilità Andrea Ragona a confermare l’impegno dell’Amministrazione nel perseguire l'implementazione del limite di 30 km/h delle vie di quartiere, in coerenza con quanto scritto nel Pums.
Dai numeri forniti dall’Amministrazione comunale sono 177 le vie con il limite di velocità di 30 chilometri all’ora, per un totale di 55 chilometri complessivi e nel futuro aumenteranno.
“Ai consiglieri dell'opposizione che definiscono follie ideologiche questi provvedimenti volti a promuovere la mobilità dolce e la sicurezza stradale - commenta Francesco Tosato, Presidente di Legambiente Padova - vogliamo far notare che l’incidentalità stradale è una piaga che di ideologico non ha nulla: sono numeri di persone morte e ferite, perlopiù a causa della velocità elevata e della distrazione alla guida, che possono essere fortemente ridotti con la sistematica riduzione della velocità e una diversa organizzazione dello spazio delle strade. La sicurezza reale, non quella percepita e quando più fa comodo, dovrebbe essere un tema che impegni la politica in maniera trasversale, ad ogni livello e di ogni colore politico”.
Come riportato dalla nostra Associazione a livello nazionale, sulle strade italiane si registra un morto ogni tre ore e un ferito ogni 2,5 minuti e il 50% delle vittime sono pedoni e ciclisti, una vera e propria emergenza da codice rosso su cui bisogna al più presto intervenire
“anche Padova non è immune a questo problema, sono infatti 7 morti e feriti ogni 1.000 abitanti ogni anno, il doppio di quanto proposto dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale come obiettivo al 2030 - prosegue Tosato - segno che l’impegno non solo deve proseguire ma deve essere migliorato.
Molte delle strade 30 km/h in città sono infatti poco efficaci: la segnaletica orizzontale e verticale non può bastare in ogni situazione, servono degli interventi strutturali di moderazione della velocità veicolare.
Dossi e strettoie che, dove possibile, rallentino le auto e armonizzino il traffico nei quartieri, composto anche da biciclette, monopattini e pedoni, utenti deboli della strada che purtroppo quasi sempre hanno la peggio in caso di collisione”
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