Il capogruppo di Fratelli d'Italia critica le scelte dell'amministrazione Giordani "Stop al consumo di suolo e nuovi hub logistici, turismo in crescita e piazze senza banchi
Padova anche quest'anno sul podio delle città più inquinate d'Italia. In attesa delle nuove linee del tram, servono ulteriori interventi.Da ex assessore all’Ambiente del Comune di Padova le dirò che molta parte dell’inquinamento atmosferico della nostra Città è dovuto al suo posizionamento geografico, la pianura padana. Viviamo in una “conca” che favorisce il ristagno di inquinanti, territorio per di più densamente popolato ed intensamente industrializzato. Ciò premesso, il Sindaco Giordani – come Sala a Milano – ha sempre affrontato il problema in maniera ideologica: ha individuato il colpevole nel trasporto privato e ha pensato che rendendolo sempre più gravoso per l’utente, questo avrebbe migliorato la qualità dell’aria. E invece, rimaniamo saldamente ai primi posti fra le città più inquinate d’Italia. Provvedimenti come le domeniche ecologiche, le zone a 30 all’ora o lo stop ai veicoli più inquinanti, non solo non hanno alcun effetto positivo sulla qualità dell’aria, ma colpiscono le fasce più deboli della popolazione. A ciò si aggiunga che il trasporto pubblico diviene una valida alternativa solo se economicamente accessibile e realmente funzionale al raggiungimento del posto di lavoro, di studio o di svago. A Padova, invece, l’insufficienza ed inefficienza del servizio va aumentando di pari passo con il costo del biglietto… Però arriveranno le nuove linee del metrobus: mi auguro davvero che quando saranno in funzione vi sarà ancora qualche padovano da trasportare. Concludo dicendo che trasformare 154.000 metri quadrati di terreno agricolo a Granze per farvi sorgere il più grande polo logistico del Nord-Est non aiuterà di certo la rigenerazione urbana e lo sbandierato stop al consumo di suolo.Sempre più turisti pernottano a Padova: superati i numeri record del 2019 con un +11,4% di pernottamenti. Padova una realtà in crescita o il successo è determinato dall'onda Urbs Picta.Ogni dato va contestualizzato: qualcuno si ricorda la pandemia e le restrizioni alla libera circolazione? L’aumento del flusso turistico, peraltro molto vicino a quello del 2016, non è altro che il risultato di un ritorno alla normalità. Il riconoscimento Unesco è sicuramente importante, ma influisce più sul prestigio della nostra Città che non sull’attrazione dei turisti. Anche il numero di pernottamenti non è significativo se non lo si raffronta con il tempo di permanenza; infatti oggi, come 10 anni fa, il turista si ferma mediamente 1 giorno e mezzo e poi va a spendere altrove, a Venezia ed a Verona. L’Amministrazione è ferma da anni sulle due tematiche più importanti per attrarre turismo di qualità: l’accoglienza e l’informazione. Quanto alla prima, il nostro “biglietto da visita” è la Stazione, zona franca di lotte tra bande e di spaccio. In merito all’informazione, si potrebbe usare l’ubicazione dell’attuale ufficio turistico per una caccia al tesoro….Ma il dato più preoccupante e che non si fa nulla per offrire un’offerta culturale che porti il turista a visitare i tesori artistici presenti nelle nostre zone periferiche; ci si crogiola sull’affluenza alla Cappella degli Scrovegni (che tra l’altro ha raggiunto da anni la capienza massima annuale) e si lasciano morire i quartieri. Sono in arrivo sgravi fiscali per le attività economiche interessate dai disagi dei cantieri in corso in città. Una misura sufficiente o serve di più.Come curare il cancro con un cerotto. In un anno e mezzo la Giunta ha aumentato tutte le tasse locali (addizionale Irpef, Tari, Imu, biglietto del trasporto pubblico e dei parcheggi) e ha ridotto la Città ad un cantiere aperto senza limiti di tempo e, ancor meno, senza alcuna preventiva ed efficace attività di informazione. Da un giorno all’altro ti trovi la strada bloccata, il negozio oscurato, il posteggio eliminato. Basta fare un giro in centro storico per constatare che i mercati storici hanno sempre meno banchi e che aumentano ogni giorno le serrande definitivamente abbassate. Ben vengono – se mai ci saranno – forme di sostegno alle categorie economiche più colpite, ma sono e restano mancette della nonna, misure tampone prive di struttura e progettualità. D’altronde questa Giunta non fa altro da quasi sette anni: prima combina disastri per incompetenza, poi scarica la colpa, indi chiede scusa, infine distribuisce un po’ di carità. I padovani hanno bisogno di altro: serietà, competenza ed assunzione di responsabilità da parte di chi li governa. La realizzazione di una statua di donna a Padova è una volontà che da mesi la città sta discutendo su dove e a chi dedicarla. Ma il dibattito è ancora aperto.Anche qui poche idee e confuse. La maggioranza litiga da due anni sul chi, sul perché e sul come, con posizioni contraddittorie. Non è poi chiaro quale sia il ruolo dell’Istituzione Comune: pare voglia stanziare 100.000 euro per la realizzazione e porsi quindi come committente-mecenate. A questo punto è legittimo chiedere ai padovani cosa ne pensino, invece che continuare a litigare nei corridoi di Palazzo Moroni. Finanziare una statua con soldi pubblici impone un’attività di controllo e verifica, non bastano le buone intenzioni. Purtroppo, come sugli altri temi trattati, anche il dibattito sulla statua di donna induce a pensare che sia davvero necessaria l’istituzione di un nuovo assessorato: quello con delega alla psicoanalisi.
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