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Padova, Giordani: “Lavoro tutti i giorni per vincere il virus, la crisi e la solitudine”

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“C’è ancora molto da fare e io non sono una persona che lascia le cose a metà”

Sergio Giordani
Anche in settimane, mesi, giorni così difficili la mia Padova ha dimostrato di potercela fare. Non abbiamo mai mollato, non ci siamo mai divisi, anche nelle fasi più complesse ci siamo sempre comportati come una squadra. Il 2021 sarà un anno molto importante per ciascuno di noi. Sarà l’anno nel quale sconfiggeremo, finalmente, questo terribile virus. Ne sono certo. In questi giorni così difficili ho avvertito pienamente su di me la responsabilità di guidare la città anche in questa tempesta. Ho cercato di farlo, da uomo, da padovano normale prima ancora che da sindaco, senza polemiche, cercando la più ampia collaborazione istituzionale, tanto con il Governo quanto con la nostra Regione. Ho lavorato bene con il Presidente Zaia, lo dico senza alcuna difficoltà: nella mia cultura politica non mi interessano i “colori”, ma soltanto i risultati; e quelli conseguiti, anche insieme, sono per me un valore importante. Del resto l’anno che si sta chiudendo è quello dedicato al volontariato che ha avuto proprio Padova come sua capitale europea. Un anno, a mio avviso, che ci ha lasciato, anche nella tempesta del virus, due fondamentali insegnamenti: il primo è che bisogna superare ogni forma di odio ed esagerazione, anche e sopratutto nel linguaggio pubblico, il secondo è che non ci si può sempre voltare dall’altra parte, che in un mondo in cui già in troppi si chiamano fuori, è necessario scegliere di esserci e esserci sempre con gratuità e impegno. E insieme alla mia squadra di impegno, in questo tempo così difficile, ne abbiamo visto tanto: Padova è un esempio, in questo senso, come lo sono tutti i padovani che si mettono a disposizione, che rispettano le regole, che hanno rispetto degli altri. Adesso dobbiamo continuare e percorrere questo ultimo e faticoso miglio insieme. L’ho promesso quando mi sono candidato a Sindaco: lavorerò sempre per unire, mai per dividere e per far sentire ciascun padovano parte di una squadra vincente, attenta, dinamica e rispettosa, capace, cioè, di raggiungere, tutti insieme, anche gli obiettivi più difficili. E io questa padovanità, questo spirito di squadra, questa energia, questi talenti li vedo e li percepisco sino alla loro essenza. Ed è forte di questa convinzione che non ho timore di dire che il 2021 sarà un anno di rinascita, di ripresa, di capacità di fare impresa insieme. Dopo questa durissima fase che stiamo purtroppo ancora vivendo ci sono ad aspettarci progetti vecchi e nuovi che aspettano di essere completati o di vedere la luce. Sarà l’anno dell’Unesco, l’anno in cui partirà la progettualità del nuovo ospedale di Padova Est che, salvato definitivamente il Giustinianeo, è destinato a diventare il polo sanitario più efficiente e moderno del paese aggiungendo ulteriore eccellenza all’eccellenza che abbiamo già visto in questo tempo così difficile. Ma sarà anche un anno di grandi progetti per l’ambiente: dobbiamo continuare a piantare nuovi alberi, a potenziare la raccolta dei rifiuti, a salvaguardare il nostro territorio che, oggi lo si vede con ancora maggiore chiarezza, è la nostra vera risorsa. Accanto a questo ci sarà la nuova via Anelli, dopo che abbiamo raso al suolo i vecchi edifici che erano simbolo di una Padova che non vogliamo esista mai più. E poi nuova luce in tutti i quartieri con la sostituzione pressoché totale e il potenziamento di tutto l’impianto di illuminazione pubblica con nuovi LED. Io ne sono convinto: Padova ha tutte le carte in regola per essere considerata la Capitale del Veneto. Se dovessi, però, scegliere una sola cosa da fare, la più importante di tutte, quella che, come sindaco, avverto come la reale emergenza del nostro tempo, non avrei dubbi. Io sceglierei di sconfiggere la solitudine. Sono troppi i giovani e soprattutto i meno giovani che si sentono soli, che pensano che per loro non ci sia nessuno, che sentono di non trovare il proprio spazio. Il mio ultimo pensiero di ogni giornata di lavoro è per queste persone per le quali, tutti insieme, dobbiamo riuscire a fare di più. Io amo Padova e non smetterò mai di farlo. Considero i padovani, tutti, parte di una sola e grande famiglia. La forza che ogni giorno mi trasmettono con la loro vicinanza, con i consigli e anche con qualche critica, è una cosa preziosa che mi da una grandissima energia. In ruoli diversi ho cercato di servire la mia comunità con umiltà. C’è ancora molto da fare e io non sono una persona che lascia le cose a metà. Fare il sindaco della Città che amo è un grandissimo onore e l’idea della candidatura ad un secondo mandato, mi affascina. L’ho, però, già detto e intendo ribadirlo: questo non è il momento giusto per discutere di queste cose. Abbiamo un progetto per il futuro di Padova: verrà il tempo per annunciarlo. Oggi sono concentrato nel garantire alla Città tutto l’aiuto possibile per uscire più forte di prima da questa emergenza sanitaria e economica senza precedenti. Sergio Giordani Sindaco della Città di Padova
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