Scopri tutti gli eventi
16.05.2021 - 13:31
Tuttavia questo dialogo giunge a conclusione con una parte che dimostra di avere orecchie che non ci sentono o non vogliono ascoltare. E purtroppo la vicenda di Casetta Berta è solo una tra le tante, perché in questi anni abbiamo visto migliaia di cittadine e cittadini, con le loro associazioni e comitati, venire formalmente chiamati ad esprimersi sulle scelte pubbliche, a “partecipare”, e poi essere sistematicamente scaricati per far posto ai soliti interessi speculativi: dalla vicenda della cattedrale Davanzo allo sgombero degli spazi storici della CLAC in Portello, dall’ex Caserma Prandina fino alle delibere approvate e mai applicate come quella sull’acqua pubblica o sull’inceneritore... E’ evidente che tutte queste vicende sono strettamente legate e vedono da una parte la città del profitto e della rendita di pochi, dall’altra quella dei Beni Comuni, dei diritti e della partecipazione reale di tutte e tutti.
Prendiamo atto che tutte le forze politiche che governano la città non hanno, chi la volontà, chi la forza e chi il coraggio di fare scelte che trasformano davvero la città. Mentre rimangono ferme alle retoriche masticate della sussidiarietà e della “partecipazione”, si trovano spesso a superare nei fatti i discorsi della destra. Questa goffa retromarcia dell'amministrazione è l'ennesima dimostrazione che gli spazi per fare solidarietà, mutualismo e politica in Italia e a Padova, se non hai i milioni e interessi economici alle spalle, sono strettissimi.
La nostra è una battaglia che non ha mai riguardato una semplice “riapertura”.
E’ una battaglia per il riconoscimento politico di quante e quanti si coinvolgono in azioni di giustizia sociale, contro le disuguaglianze di classe, che interroga anche l’uso degli spazi pubblici in contrasto alla speculazione edilizia, al malgoverno e all’abbandono di quartieri e aree interne alla nostra città.
Continueremo a dare battaglia perché gli spazi pubblici siano gestiti dalle persone che vivono il territorio, continueremo a vigilare sull'uso dell'ex biblioteca, continueremo a costruire attività di mutualismo e ci prepareremo per realizzare quello in cui crediamo: aprire una Casa del Popolo in città che sia punto di incontro delle lotte già presenti nel nostro territorio, di lavoratori e lavoratrici, migranti, studentesse e studenti, anziani, giovani, di chi vuole mettere a disposizione quello che può per contribuire a un cambiamento sociale che è già diffuso nella nostra città e che è pronto a concretizzarsi».
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516