Quattro fasi da superare, con tutte le procedure seguite dall’Anac, per arrivare a posare la prima pietra. E ogni fase dovrà avere il via libera da parte della giunta regionale del Veneto prima che si possa passare alla casella successiva. La “fase uno” si chiuderà ipoteticamente alla fine del 2021: la gara europea nei prossimi giorni sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dopodiché ci saranno trenta giorni di tempo per presentare le offerte. Entro il mese di luglio l’Azienda conta di assegnare la progettazione preliminare, che prevede 100 punti: 80 per la parte tecnica e 20 relativi al prezzo. Se la Regione approva, si avanza con la “fase due”, ovvero la progettazione definitiva, che ha un costo a base d’asta di quasi undici milioni di euro e che si prevede di chiudere entro la fine del 2022. Ad aggiudicarsela potrebbe essere (lo prevede il bando) lo stesso vincitore della prima gara.
Entro la fine dell’anno successivo, il 2023, è prevista poi l’approvazione del progetto esecutivo, il cui valore a base d’asta è di oltre sette milioni e 344 mila euro. Infine, la “fase quattro”: è la più attesa, perché riguarda l’affidamento della direzione dei lavori per la realizzazione dell’opera. Costo sulla carta, tredici milioni di euro. Chiusura della procedura, la fine del 2024, momento in cui si inizierà a vedere crescere il nuovo Polo della Salute. Le quattro fasi di progettazione, fatta la somma, hanno un costo totale di 35 milioni e mezzo di euro. Che andranno ad aggiungersi alla costruzione, agli arredi e alle attrezzature: nel 2028, quando il direttore generale dell’Azienda Ospedale Università si augura sarà tagliato il nastro, saranno stati spesi oltre 590 milioni. “Stiamo analizzando, grazie all’Università, quale sia l’ipotesi finanziaria migliore da mettere in campo. Ma abbiamo tempo, se consideriamo che in questo momento la Regione ha già investito 160 milioni di euro”, spiega Dal Ben. Nei prossimi giorni chi passerà da quelle parti e allungherà lo sguardo potrà accorgersi che l’area è già in via di trasformazione. Le indagini del sottosuolo sono state fatte e la zona verrà presto confinata. Insomma, il cantiere di questo ospedale atteso tanto a lungo dai padovani si materializzerà, pronto ad accogliere 963 posti letto, ognuno dei quali conterà su un’area di ben 200 metri quadrati. In tutto, 192.600 metri quadrati nei quali troveranno posto l’assistenza sanitaria, la didattica, la ricerca (con una torre che a Padova mancava) e il parco tecnologico. Le aree di progetto prevedono 391 posti letto per le degenze mediche, 432 per quelle chirurgiche (con 45 sale operatorie organizzate in blocchi autonomi con 36 posti letto di terapia intensiva post-operatoria) e 90 posti in area critica. Sara Salin