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Prandina-via Anelli, una permuta storica per progettare il futuro di Padova

Prandina-via Anelli, una permuta storica per progettare il futuro di Padova

La firma. L’ex caserma passa al Comune, nell’ex complesso Serenissima sorgerà la questura

prandina via anelli permuta comuneLa Prandina è del Comune. Il demanio ha ceduto l’area dell’ex caserma in cambio di quella dell’ex complesso Serenissima di via Anelli, diventata a tutti gli effetti di proprietà del Ministero degli Interni e dove nel giro di qualche anno sorgerà la nuova questura. Una permuta attesa, quella stipulata il 12 luglio a Palazzo della Ragione e che il sindaco Sergio Giordani definisce con un certo orgoglio “un appuntamento storico”. Perché le firme in calce all’accordo da una parte costituiscono la concretizzazione dell’impegno che l’amministrazione di Palazzo Moroni aveva preso con i cittadini e dall’altra sono una nuova prima pietra miliare posata in modo strategico sul futuro di Padova. “Il coronamento di questo progetto di riqualificazione e valorizzazione ci insegna che obiettivi sulla carta difficili da raggiungere possono essere realizzati se c’è la volontà e la tenacia politica di farli, sia la capacità di mediazione e dialogo necessaria. Lo stesso metodo che ha permesso di sbloccare, dopo tanti anni, la partita del nuovo ospedale a Padova est. Abbiamo dimostrato che lavorando insieme, trovando il giusto equilibrio tra le esigenze delle parti coinvolte è possibile in breve tempo arrivare a un risultato così significativo”, ha dichiarato Giordani di fronte al direttore regionale dell’Agenzia del demanio Edoardo Maggini e al prefetto Raffaele Grassi. Si chiude così una pagina buia della storia della città. Il Bronx diventa un ricordo. Quei cinque grandi palazzi degli anni Settanta, costruiti per ospitare gli studenti e trasformati vent’anni dopo in un vero e proprio ghetto, sono già stati cancellati, ma anche la memoria verrà aiutata a relegarli per sempre nel dimenticatoio delle cose brutte grazie al nuovo progetto: un percorso di realizzazione che durerà grossomodo sette anni e avrà un costo di 50 milioni di euro per una questura tutta nuova di cui da anni la Polizia sottolinea la necessità. Resterà a Palazzo Wollemborg, in qualità di presidio di sicurezza, il commissariato del centro storico. Per contro il Comune si è preso da anche indietro, a quel percorso che definisce “tenace”. L’acquisizione di oltre 300 immobili, la demolizione degli edifici ormai talmente degradati da essere inutilizzabili.

Giordani: “Questi progetti permettono di definire gli assetti strategici di domani e vanno al di là dell’amministrazione in carica”

Se siamo arrivati alla firma di oggi lo dobbiamo anche ai sindaci che mi hanno preceduto e che hanno affrontato altre fasi difficili della complessa vicenda di via Anelli, arrivando a sgomberare definitivamente il complesso e – ricorda il primo cittadino – a mettere fine al grande mercato della droga, per il cui controllo di fronteggiavano bande di delinquenti a colpi di machete”.
La realizzazione della nuova questura vedrà il Comune impegnato in prima linea come stazione appaltante del Ministero degli Interni, con la volontà di agevolare e accelerarne la costruzione. “Trasmettendo anche il messaggio che la riqualificazione di via Anella e della Stanga non finisce con la permuta”, spiega Sergio Giordani, che sul futuro dell’ormai ufficiale proprietà dell’ex caserma Prandina lascia le porte aperte.
Quasi spingendo verso quel dibattito interessante e appassionato che si è sviluppato proprio sull’utilizzo di questo spazio così importante per la città. “Dobbiamo essere realisti”, mette in chiaro il primo cittadino, che insiste sull’importanza di avere ben presente che si tratta di un’area di grande pregio con tanto di vincoli da parte della Soprintendenza. E con un’area verde di non poco conto. “Adesso possiamo realizzare gli interventi necessari alla sua valorizzazione, inserendola nel più ampio progetto di riqualificazione delle mura e dell’asse di Corso Milano fino a piazza Insurrezione. Sono certo – aggiunge Giordani – che saremo in grado di trovare un equilibrio tra la valorizzazione degli spazi verdi e degli edifici esistenti e la necessità di destinare parte dell’area a parcheggio”. Proprio in vista della tanto auspicata totale restituzione di piazza Insurrezione, oggi parcheggio a cielo aperto, alla sua dignità monumentale e ai padovani. Sara Salin
 

 
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