Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Padova: “Giocaconilcuore” in prima linea per dare ospitalità agli ucraini

Heart painted in the colors of the flag of Ukraine in children's hands.

A little girl holds a heart painted in the colors of the flag of Ukraine.

Padova, emergenza Ucraina: mobilitazione per l’accoglienza in città di alcuni profughi dalle aree più colpite

Uno dei bambini accolti Uno dei bambini accolti
L’Associazione “Giocaconilcuore”, da sempre attenta a portare sostegno ed aiuto ai più deboli, soprattutto se si tratta di bambini, da subito si è messa in campo per raccogliere beni di prima necessità, dai medicinali agli alimenti, giochi e molto altro, da inviare e portare direttamente ai confini con l’Ucraina. Si stanno inoltre occupando della parte ludica dei piccoli orfani che sono ospiti al Seminario con una serie di incontri per portare loro qualche sorriso e un po’ di serenità perchè “ridere è una cosa seria”. Giorgio Silvestrin, fondatore e presidente dell’Associazione “Giocaconilcuore” racconta la sua esperienza. “Ho ricevuto una telefonata dal Presidente dell’Associazione Medici in Strada che mi ha informato di come si stavano adoperando per far giungere al Conservatorio Pollini di Padova alcune giovani studentesse di musica per permettere loro una giusta accoglienza e un proseguio degli studi. Questi giovani ragazze provengono da CharKiv una delle città più colpite dalle bombe russe e sono musiciste e cantanti del locale conservatorio, costrette alla fuga con quel poco che, in quei concitati minuti, possono trasportare con loro. Fuggono a Leopoli e dopo un interminabile viaggio giungono scaglionate a Padova, tra loro c’è anche una giovane mamma poco più che ventenne Boghdana con un piccolino di 15 mesi. L’Associazione Medici in Strada mi contatta con molta preoccupazione perché questa giovane mamma non ha un luogo dove poter essere accolta, così in pochi istanti, pur consapevole che la decisione è una di quelle importanti, ho messo a disposizione la mia casa e di fatto la mia famiglia per accogliere i due. Ovviamente la prima accoglienza è la più semplice, un letto, una doccia calda e un po’ di buon cibo fanno miracoli sia per il bimbo che per la mamma. La casa è accogliente, la famiglia premurosa, persino i gatti di casa accettano bene i nuovi arrivati, ma poi ci si deve confrontare con la realtà quotidiana, ci sono i tamponi da fare, le denunce in questura e prefettura, l’assistenza sanitaria per un problema ad un occhio, il bimbo da sistemare, la paura della mamma, i contatti con l’Ucraina, la burocrazia  e molto altro, ma l’amore deve sempre prevalere sul male ed è con questa convinzione che provvederemo a mettere in completa sicurezza mamma e bambino affinché non vengano separati e possano ricostruirsi una vita. Sono state avviate tutte le pratiche legali legate al giusto inserimento ma noi continueremo a dare la doverosa assistenza e provvederò in prima persona ad ogni esigenza affinché questa mamma e questo bimbo possano ritrovare sorriso e serenità persi sotto le bombe di Charkiv”. Fanny Xhajanka
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione