
Il benessere a
scuola, le relazioni in
famiglia, il
bullismo, le attività del tempo libero,
internet e i rischi online, l’autostima, la
salute e il
benessere, la
spiritualità, il
lavoro, le prospettive di
futuro e molto altro ancora. Sono i dati di cinque anni di studio longitudinale CRESCERE che coinvolge oltre 1.000 ragazzi e famiglie nelle province di Padova e Rovigo. Lo studio realizzato dalla Fondazione “Emanuela Zancan” grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, segue nel tempo i ragazzi dai 12 ai 18 anni, monitorando la loro crescita, la salute e il benessere, nella delicata fase di transizione dall’infanzia all’adolescenza, verso l’età adulta. A Rovigo hanno partecipato all’indagine, oltre ad alcune famiglie, l'Enaip e l’Istituto di Istruzione Superiore “Viola-Marchesini” coinvolgendo 14 classi, per un totale di 238 studenti. I dati mettono a fuoco
le disuguaglianze e le difficoltà che i ragazzi affrontano nella crescita. La sfida è quella di affrontare le difficoltà riconoscendo
le capacità e le potenzialità che ogni ragazzo ha dentro di sé. Dopo la presentazione dei risultati, è stato dato spazio alla voce dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti. Si è parlato anche di
povertà educativa e di come, a partire dai dati, si possono sviluppare soluzioni concrete nei nostri territori. Lo
sport e salute sono al centro dell’attenzione dello studio, grazie alla collaborazione con l’Azienda Ulss 6 Euganea, che dal 2013 ha realizzato oltre 1.300 visite mediche gratuite per i ragazzi coinvolti nello studio, monitorando la crescita in buona salute. In 5 anni di osservazione emerge un calo nella pratica sportiva: dai 12 ai 16 anni diminuiscono gli sportivi (dall’87% al 72%) e soprattutto lo sport a livello agonistico (da 59% a 39%). Smettono di fare sport soprattutto quando passano dal primo al secondo grado della scuola secondaria. A 16 anni emerge il boom di chi va in palestra. Il
benessere a scuola è un altro tema centrale. Il giudizio che emerge è positivo: la scuola piace a 8 ragazzi su 10 (a 6 su 10 piace “abbastanza” e a 2 su 10 piace “molto”). La scuola è tuttavia fonte di stress: 3 su 4 si dichiarano abbastanza/molto stressati per il lavoro che fanno a scuola, con un incremento significativo nel tempo (erano il 27% a 12 anni, sono il 75% a 16 anni). Il rapporto con i compagni è positivo (8 su 10 si sentono accettati per quello che sono) e rimane stabile passando dai 12 ai 16 anni. Invece diminuisce con l’età la fiducia verso gli
insegnanti: la percentuale di studenti che si sentono “trattati nel modo giusto” in cinque anni passa dal 67% al 44%. Con l’età si fanno più difficili anche le relazioni in
famiglia, soprattutto il dialogo con padre e madre. La famiglia resta comunque il riferimento per i ragazzi. Tengono le relazioni con gli
amici e compagni di scuola: sono al primo posto nella classifica per essere felici. Importante per loro è sentirsi accettati per quello che sono, poter seguire le proprie aspirazioni. Tra le attività del tempo libero diminuisce l’uso della
televisione e dei videogiochi, aumenta l’uso di
internet, sono connessi sempre e ovunque. Aumenta il tempo che passano da soli. È stato chiesto ai ragazzi cosa pensano di internet, se sono consapevoli delle potenzialità e dei rischi. Se da un lato, è diffuso tra i ragazzi accettare amicizie da sconosciuti, dare il proprio numero di telefono, incontrare persone con accordi presi online, sono consapevoli dei
rischi online: cyberbullismo, dipendenza, isolamento, fake news, truffe, pericolo per la privacy, stalking. Il
futuro: quasi la metà dei ragazzi lo vede «pieno di possibilità e di opportunità», il 30% lo considera «pieno di rischi e di incognite». Uno su quattro non sa esprimersi, perché nel futuro scorge entrambi gli aspetti, senza che una visione prevalga sull’altra. Fare un’esperienza
all’estero è un pensiero ricorrente: oltre un terzo dei ragazzi è disponibile a trasferirsi all’estero per lavorare o fare un periodo di formazione. Il
lavoro per i ragazzi è un mezzo per poter vivere in autonomia, senza dipendere dagli altri, ed è anche visto come modalità per realizzare se stessi e le proprie aspirazioni. Sanno che per trovare lavoro è necessario essere competenti. Per questo considerano l’istruzione strumento principale per trovare lavoro e avere un futuro. È la fotografia dei giovani oggi, cioè crescere tra sfide e speranze. Ma i ragazzi non sono tutti uguali, non hanno le stesse possibilità, non sempre hanno una famiglia su cui poter contare, non tutti hanno fiducia in se stessi, non hanno accesso a pari opportunità educative. Molte le differenze tra maschi e femmine, tra ricchi e poveri, tra chi frequenta il liceo e l’istituto professionale. La sfida dello studio CRESCERE è proprio quella di far emergere le difficoltà e le disuguaglianze, per potersi concentrare sulle potenzialità e quello che aiuta i ragazzi a crescere bene. E la solidarietà? Alla domanda “Se ne avessi la possibilità, ti piacerebbe mettere a disposizione le tue capacità e/o il tuo tempo per aiutare chi ha bisogno?” 8 ragazzi su 10 dicono di sì e cosa in concreto cosa possono fare. "È fondamentale ascoltarli e assecondare le loro esigenze positive, avere fiducia in loro. Hanno capacità generative da mettere a disposizione di tutti" commenta il direttore della Fondazione Zancan, Tiziano Vecchiato. “Lo studio Crescere ha il grande merito di fare luce su un tema di primaria importanza: la crescita dei ragazzi durante l’adolescenza - commenta Gilberto Muraro, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e di Rovigo -. Da alcuni dei temi approfonditi oggi, come le differenze e le nuove povertà educative, emerge infatti con chiarezza l’urgenza di trovare – in un contesto sociale in continuo cambiamento come quello in cui viviamo – strumenti di ascolto efficaci per i problemi con cui sono chiamate a confrontarsi le nuove generazioni. La nostra Fondazione sostiene dal 2013 lo studio Crescere nella convinzione che la ricerca e la diffusione dei suoi risultati potranno offrire strumenti utili e concreti a tutte quelle persone che affiancano ogni giorno gli adolescenti, garantendone la crescita positiva”.