La denuncia dell’associazione “Brenta sicura” che hanno segnalato all’Anas la situazione di degrado
Strada dei Vivai
Una discarica a cielo aperto senza soluzione di continuità. E’ quello in cui si sono trasformate le scarpate e le piazzola della Strada dei Vivai, lungo tutto il tracciato che congiunge la città a Saonara e che tocca anche i territori di Sant’Angelo di Piove e di Campolongo Maggiore. Una fotografia desolante di una piaga, quello dell’abbandono indiscriminato di ogni forma di rifiuto, a cui continua essere difficile trovare rimedio. La spiegazione invece è semplice ed è riassumibile nella mancanza di senso civico da parte ancora di molte persone. Si può trovare con facilità davvero di tutto: sacchi di immondizia, elettrodomestici dismessi, pneumatici, contenitori di plastica a non finire, persino materassi. Un fenomeno di inciviltà che dovrebbe interessare tutti ma nei confronti del quale pare più facile girarsi dall’altra parte.
Ad evidenziare la problematica si è impegnata da qualche tempo “Brenta Sicura”, associazione intercomunale dalla forte sensibilità ambientalista e sociale
“Abbiamo fatto - spiegano i rappresentati dell’associazione - una doverosa segnalazione all’Anas, proprietaria della strada e della sua gestione. La situazione, per la sua gravità, richiede una attenta pulizia e soprattutto il controllo con apposite telecamere e specifico personale, per scongiurare il costante ripetersi del fenomeno di degrado, di abbandono di ogni materiale costantemente distrutto dal passaggio di decespugliatori durante lo sfalcio dell’erba che creano migliaia di pezzi di microplastiche dannose oltre che invasive per l'ambiente e per l'uomo. Inoltre le piazzole di sosta sono diventate vere e proprie latrine. Ad Anas abbiamo chiesto che si faccia, con urgenza, carico e risolva una situazione inquietante. La nostra associazione, come molte alte dinamiche realtà del territorio, è impegnata con i propri volontari a combattere il degrado ambientale con molte iniziative mirate di pulizia. Tuttavia non bastano. Per contenere e combattere il fenomeno, servano misure drastiche da parte delle istituzioni”. Alessandro Cesarato
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