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Abano: dopo la protesta contro la Dad, il ritorno a scuola

Dopo la singolare protesta di genitori e degli insegnati contro la Dad, il sindaco di Abano e l’assessore Pollazzi avevano incontrato, per manifestare la loro solidarietà, genitori e docenti davanti alle scuole. Poi il ritorno a scuola

dad
“Forza ragazzi, ci ritroveremo in presenza!”. Le previsioni del sindaco del Comune di Abano Terme, Federico Barbierato, sono diventate realtà. Si tratta di un risultato a cui il primo cittadino, guarda con soddisfazione, dopo una personale battaglia nel territorio da lui amministrato, condotta con l’assessore all’Istruzione Cristina Pollazzi, contro la didattica a distanza.

La protesta contro la Dad

La Dad non è la vera scuola. Lo avevano sostenuto in massa i genitori e li aveva sostenuti con forza anche il sindaco di Abano, Federico Barbierato. Lo stesso primo cittadino aveva partecipato nel mese scorso ad una protesta pacifica organizzata dai genitori della scuola elementare De Amicis di Giarre. Bambini, genitori, maestre e l’Amministrazione comunale si erano uniti per dire “no” alla Dad. Da quando era iniziata la Dad ogni mattina, infatti, alcuni genitori avevano deciso di portare simbolicamente davanti alla scuola i propri figli muniti di zaino, come dovessero andare a scuola regolarmente. “Siamo partiti in 3-4 e alla fine eravamo quasi un centinaio”, ha raccontato uno dei rappresentanti, Nicola Benacchio.

Pollazzi e Barbierato dalla parte dei genitori

L’assessore all’Istruzione Cristina Pollazzi in quell'occasione aveva detto: “Sono rimasta estasiata dai disegni esposti sulla ringhiera da parte dei bambini e dal senso di comunità emerso. I ragazzi devono tornare al più presto a scuola”. Il primo cittadino e l’assessore si erano recati in visita davanti a tutte le scuole del territorio aponense per incontrare docenti e genitori. “Sebbene non esista neanche a scuola, come ovunque del resto, la certezza di assicurare 0 contagi, tuttavia molti studi hanno dimostrato che le aule non sono luoghi ad alto rischio, anzi” ha più volte affermato Barbierato.

I genitori: "Una situazione che può essere affrontata con approcci diversi"

“Se lo scorso anno la Dad era una risposta ad un’emergenza, quest’anno invece è un criterio per gestire una situazione che può essere affrontata anche con approcci diversi” aveva affermato uno dei genitori durante la protesta. “Abbiamo dovuto riprogrammare le nostre vite familiari e lavorative, rompendo ancora una volta i ritmi dei bambini che in questa situazione non riescono a rendere al meglio” aveva poi detto una mamma.

Gli insegnanti: "Con la Dad non c'è socializzazione"

“All’inizio dell’anno avevamo già la consapevolezza di dover ripensare la didattica, in funzione dei protocolli predisposti per un rientro sicuro nelle scuole avevamo sacrificato strumenti importanti per gli apprendimenti e cercato soluzioni alternative per adeguarci. E poi siamo tornati alla Dad. Non c’è socializzazione, non c’è contatto umano” aveva aggiunto un’insegnante. “I bambini sono ligi alle regole – osserva un genitore- anzi le procedure seguite in classe le hanno portate anche a casa. Mia figlia, a forza di igienizzarsi le mani, ha avuto una dermatite topica da contatto: questo per dire il senso di responsabilità dei bambini, oltre che dei docenti e dei genitori”.

Il sostegno del sindaco Barbierato

Il sindaco Barbierato, durante il periodo di Dad non ha trascurato neanche gli studenti che ha voluto salutare, collegandosi insieme agli insegnanti di scuola in scuola, durante le lezioni online. L’appuntamento in classe dopo Pasqua è stato rispettato. Una piccola conquista che vuol dire già molto. Federico Franchin
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