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Codevigo, Sp 59 bloccata dai cantieri: ritardi, deviazioni e cittadini in protesta

Ritardi e chiusure sulla Sp 59: deviazioni forzate, disagi per pendolari e mezzi pesanti e proteste dei residenti mentre si completa la pista ciclabile

CODEVIGO ponte su altipiano

I lavori sui ponti oggetto di intervento da parte della Provincia lungo la Sp 59 avrebbero dovuto concludersi già in primavera. L’opera rientra in un progetto di manutenzione straordinaria e urgente su più ponti della rete provinciale, finalizzato a garantire stabilità e sicurezza di snodi considerati strategici per il traffico locale e intercomunale.

La realtà, però, racconta di ritardi consistenti e di una situazione che continua a creare disagi. Se da un lato un cantiere si è da poco chiuso, l’altro è stato avviato solo recentemente, rendendo di fatto ancora inutilizzabile l’arteria stradale. Un’ordinanza, affissa alla recinzione rossa che delimita l’area di lavoro, annuncia la chiusura totale del ponte sullo Scolo Altipiano fino a fine settembre, con la possibilità concreta di ulteriori proroghe. Il primo ponte interessato, quello sullo Scolo Schilla, era stato chiuso nel settembre 2024 con una previsione iniziale di cinque mesi, ma i tempi si sono allungati fino a quasi un anno. Due interruzioni consecutive che hanno reso complicata la viabilità quotidiana, costringendo residenti e pendolari a deviazioni obbligatorie e a una riorganizzazione dei trasporti pubblici. Il tratto di via Roma, asse principale di collegamento tra il capoluogo e Castelcaro, è stato completamente interrotto. Come alternativa resta a disposizione via Botti, parallela ma percorribile solo da veicoli sotto le 10 tonnellate. Una limitazione che ha ridotto la fruibilità della strada, lasciando mezzi pesanti e autobus costretti a lunghi giri. Anche la viabilità diretta tra Codevigo e Brenta d’Abbà di Correzzola risulta sospesa, obbligando automobilisti e mezzi pubblici a deviare attraverso Santa Margherita. Via Altipiano è diventata così una via di transito obbligata, dove si registra un incremento sostenuto di traffico e di velocità. A pagare le conseguenze maggiori sono i pendolari. Bus Italia ha dovuto modificare la linea Ca’ Bianca-Padova, sopprimendo alcune fermate e creando ulteriori disagi soprattutto per studenti e lavoratori. In parallelo, il Comune ha deciso di sfruttare la chiusura del tratto per avviare il completamento della pista ciclabile a Castelcaro, un’opera attesa da anni per garantire maggiore sicurezza alla mobilità debole lungo la Sp 59. Un investimento utile e richiesto, ma che non ha ridotto la rabbia dei cittadini. Non sono infatti mancate le proteste dei residenti di via Botti, improvvisamente trasformata in strada di attraversamento. In una via che normalmente ospita un traffico residenziale ridotto, l’arrivo forzato di mezzi di tutti i tipi ha portato a un aumento incontrollato della velocità, con conseguenti rischi per chi vive lungo la carreggiata. 

Alessandro Cesarato

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