Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Attualità

Legnaro (PD) accoglie il soldato Bozzolan, unico caduto padovano tra i 18 commemorati

Dopo oltre ottant'anni i resti del soldato Emilio Bozzolan tornano a Legnaro: cerimonia solenne tra memoria, religione e riconoscenza

Legnaro accoglie il soldato Bozzolan, unico caduto padovano tra i 18 commemorati

La chiesa di Legnaro

Qualche settimana fa Legnaro ha vissuto una giornata di intensa commozione e memoria collettiva: i resti del soldato Emilio Bozzolan, caduto durante la Seconda guerra mondiale e unico tra i diciotto militari commemorati ad appartenere alla provincia di Padova, sono finalmente tornati nella sua terra d’origine dopo oltre ottant’anni. Nato a Legnaro il 6 settembre 1916, Bozzolan prestava servizio nel 71° Reggimento di fanteria e fu dichiarato morto per malattia nel campo di prigionia 344 di Lamsdorf, in Polonia, il 1° febbraio 1944.

La commemorazione si è svolta con una cerimonia solenne organizzata dal Comune di Legnaro, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, il Gruppo Alpini, le associazioni combattentistiche e d’arma e la Parrocchia di San Biagio. La giornata è iniziata alle 10 al Tempio Nazionale dell’Internato Ignoto di Padova e alle 10.30 si è tenuta la Santa Messa, accompagnata dagli interventi delle autorità militari e civili. Alle 11.45 il feretro, avvolto nel tricolore, ha lasciato Padova per Legnaro, dove è arrivato intorno alle 12.30. Dopo una sosta al monumento ai Caduti, con la cerimonia militare e l’intervento del presidente locale dell’Ancr Giovanni Soldano, i resti di Bozzolan sono stati trasferiti nella chiesa arcipretale per la veglia funebre. Nel pomeriggio si è svolta la celebrazione religiosa presieduta dal parroco Daniele Prosdocimo, seguita dal discorso del sindaco Vincenzo Danieletto. La giornata si è conclusa con la processione verso il cimitero di Legnaro, dove Bozzolan è stato tumulato. È stato un momento di profondo significato per l’intera comunità, che ha potuto ritrovare uno dei suoi figli più valorosi e rinnovare, con gratitudine e rispetto, la memoria di chi ha dato la vita per la patria. Un ritorno atteso che ha unito memoria e riconoscenza. 

Martina Maniero

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione