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Mauro Flora, 66 anni e due protesi d'anca, campione italiano di triathlon super lungo

A 66 anni e con due protesi d'anca, Mauro Flora conquista il titolo italiano di triathlon super lungo a Varano sul Gargano: una storia di passione, resilienza e strategie che trasformano la fatica in compagna di viaggio.

PSN mauro flora

Ha 66 anni, due protesi d’anca e una voglia di vivere che non conosce limiti. Mauro Flora, triestino di nascita ma da anni cittadino sannicolese, ha conquistato il titolo di campione italiano di Triathlon Super Lungo nella categoria M6. La gara, disputata a Varano sul Gargano, era una delle più dure dell’intero calendario nazionale: 3,8 chilometri di nuoto, 180 in bici e una maratona finale da 42 chilometri. Un’impresa che richiede forza, resistenza e una mente capace di non cedere mai. Tesserato con il Noale Triathlon, Mauro pratica questo sport dal 1995 e solo nel 2025 ha partecipato a oltre sessanta gare tra triathlon, corsa, ciclismo, nuoto e sci di fondo. Lo fa per passione, non per le medaglie.

«La testa cede sempre prima del corpo» racconta. Il suo segreto? «Spezzare lo sforzo in piccoli obiettivi, restare connesso al paesaggio, trovare motivazione nelle emozioni. È così che la fatica diventa una compagna di viaggio, non una nemica». Sul palco della premiazione, lo speaker lo ha accolto con un sorriso: «Ecco il sempre sorridente Mauro Flora». Una definizione perfetta per chi affronta ogni gara con leggerezza e gratitudine. A festeggiarlo c’erano la compagna Giorgia, i figli Elisabetta e Francesco, i nipotini (due dei quali già piccoli triatleti) e gli amici della squadra. Un momento di gioia vera, culminato nell’inno delle premiazioni cantato insieme. Fino a poco tempo fa, Mauro scherzava: «Diventerò campione italiano a 90 anni, magari sarò l’unico in gara». Il titolo, invece, è arrivato in anticipo. Ora guarda avanti, con l’ironia di sempre e lo sguardo sereno di chi sa che la vittoria più grande è continuare a correre. «I veci xe indiavola» dice ridendo, citando gli atleti master che lo ispirano. La sua storia è un inno alla passione e alla resilienza, la prova che non esiste un’età per mettersi alla prova e vincere, dentro e fuori dalle gare. (a.c.)

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