Alla fine di un Consiglio Comunale scoppiettante il sindaco Mario Conte lancia la bomba e dichiara che Treviso entro il 4 luglio si candiderà a capitale italiana della cultura
Dopo quasi un'ora e mezza di scontri sulla mobilità di marca, l'aumento del prezzo del biglietto che scatterà dal 1. luglio, l'opposizione che ha più volte chiesto al sindaco lumi sul suo operato e sul futuro della città, ecco che l'ultimo intervento di Mario Conte mette tutti d'accordo lanciando la bomba. "Non si preoccupino i consiglieri di minoranza se ho troppe deleghe - ha detto - il lavoro non mi spaventa e sono orgoglioso di lavorare per questa comunità. E proprio per questo annuncio che entro il 4 luglio depositeremo la candidatura di Treviso a capitale della cultura 2026. E chiedo a tutti i consiglieri di mettere da parte le polemiche, cogliere l'opportunità e lavorare per il bene della città".
"Sarà una proposta ampiamente inclusiva, chiamerò a rapporto e alla collaborazione tutti i protagonisti della cultura cittadina, ci sarà un grande coordinamento perché ci crediamo tantissimo”. Dall’opposizione non si fanno sfuggire le frecciatine “ecco perché si è tenuto la delega alla cultura!” commentano fra i banchi i consiglieri, sorpresi dalla notizia. "Svelato l'arcano - dice Antonella Tocchetto, PD - ma nel 2026 sarà costretto a nominare l'assessore! Siamo disposti a collaborare se l'apertura sarà reale e non di facciata. La vera motivazione di tenere la delega alla cultura è questa, una mossa che non ci aspettavamo". "Daremo una mano" - afferma anche Marco Zabai, PD - "perchè vorrei Treviso capitale di qualsiasi cosa, però il sindaco non deve mettere in contrapposizione il ruolo della minoranza che è quello di fare critica con quello di fare cose condivise". Elena Dal Forno
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