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Politica
19.08.2024 - 09:19
Renato Boraso, ex assessore alla mobilità del Comune di Venezia, si trova oggi di fronte a un momento cruciale della sua carriera politica e personale. Accusato di corruzione, Boraso è pronto a rispondere alle domande degli inquirenti in un interrogatorio che si preannuncia lungo e complesso. L'interrogatorio, che avrà luogo a poco più di un mese dagli arresti del 16 luglio, rappresenta un punto di svolta nelle indagini su presunti episodi di corruzione che hanno scosso la laguna, dieci anni dopo lo scandalo del Mose.
UN INTERROGATORIO DIFENSIVO, MA NON SOLO
Chi conosce bene Renato Boraso sa che l'ex assessore non si limiterà a una difesa passiva. Nonostante l'interrogatorio sia annunciato come principalmente difensivo, c'è chi non esclude che Boraso possa adottare anche una strategia più aggressiva, soprattutto dopo essere stato pubblicamente "scaricato" dal sindaco Luigi Brugnaro. Per anni, Boraso è stato uno dei più stretti collaboratori di Brugnaro, e il loro rapporto di fiducia sembra ora incrinato.
IL CONTESTO DELLE ACCUSE
Le accuse di corruzione che pendono su Boraso risalgono a poco più di un mese fa, quando, il 16 luglio, gli arresti hanno portato alla luce presunti episodi di malaffare in laguna. Le indagini, coordinate dai sostituti procuratore Federica Baccaglini e Roberto Terzo, mirano a fare chiarezza su una serie di operazioni sospette che avrebbero coinvolto l'ex assessore. In particolare, si indaga su presunti scambi di favori e tangenti legati alla gestione della mobilità e delle infrastrutture cittadine.
L'interrogatorio di oggi rappresenta un momento cruciale non solo per Boraso, ma anche per l'intera indagine. Gli inquirenti, Federica Baccaglini e Roberto Terzo, sono determinati a fare luce su ogni aspetto delle accuse e a ottenere risposte chiare e dettagliate. Da parte sua, Boraso ha dichiarato di essere pronto a "smontare tutte le accuse" e a dimostrare la sua innocenza.
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