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Politica
20.08.2024 - 07:44
Otto ore di interrogatorio ininterrotto, con una sola breve pausa per un pacchetto di crackers. È questa la maratona giudiziaria che ha visto protagonista Renato Boraso, ex assessore comunale di Venezia, di fronte ai sostituti procuratore Federica Baccaglini e Roberto Terzo. L'obiettivo di Boraso è chiaro: smontare una ad una le accuse di corruzione che lo hanno portato in carcere il 16 luglio scorso.
«Abbiamo iniziato a raccontare la nostra versione dei fatti contestati», ha dichiarato all'uscita dalla Cittadella della Giustizia il difensore di Boraso, l'avvocato Umberto Pauro. Le sue parole sono state misurate, ma cariche di determinazione. L'interrogatorio, infatti, non si è concluso con questa sessione: sono previsti almeno altri due colloqui per completare la ricostruzione dei 12 episodi finiti sotto la lente della Guardia di Finanza. Le date di questi ulteriori incontri non sono ancora state fissate o rese note.
Le accuse di corruzione che pendono su Boraso sono gravi e articolate. La strategia difensiva sembra puntare su una narrazione dettagliata e puntuale dei fatti, con l'intento di dimostrare l'estraneità dell'ex assessore alle imputazioni mosse dalla procura. Nessuna dichiarazione è stata rilasciata dai magistrati che coordinano le indagini, segno di un'inchiesta che procede con la massima riservatezza.
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