Venezia: gli studenti protestano per la mancata nomina dell'Assessore all'Istruzione

La Rete degli Studenti Medi e l'Unione degli Universitari di tutto il Veneto si sono riuniti questa mattina davanti a Palazzo Ferro Fini per denunciare la mancata nomina dell'Assessore all'Istruzione

Aurora Ricci

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29.08.2024 - 12:19

Venezia: gli studenti protestano per la mancata nomina dell'Assessore all'Istruzione

Protesta studentesca Assessore all'Istruzione

Questa mattina, giovedì 29 agosto, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli Universitari del Veneto hanno manifestato davanti alla sede del Consiglio Regionale a Venezia per protestare contro la mancata nomina dell'Assessore all'Istruzione. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti all’Università di Padova, per chiarire la situazione. La mancanza di una figura di riferimento in un periodo cruciale ha aggravato una situazione già problematica. Questo ovviamente ci pone in una situazione ancora più disastrosa rispetto a quella di qualche settimana fa e di qualche mese fa, perché già il dialogo con l'assessore all'istruzione uscente, Elena Donazzan, era nullo ha spiegato Ruzzon. Nella nostra regione- ha continuato Ruzzon- si tratta di quasi cinquemila borse di studio non coperte e di residenze studentesche finanziate che, come è notizia di pochissimi giorni fa, a Venezia vengono addirittura destinate ai turisti. La manifestazione ha messo in luce le difficoltà nel dialogo con le istituzioni, accentuate dalla mancanza di una figura di riferimento per il settore dell'istruzione: Arrivare all'inizio della scuola senza nemmeno una figura di riferimento a cui porre le questioni riguardanti il diritto della nostra regione è imbarazzante ha affermato Ruzzon. Nonostante le pressioni e le richieste di dialogo, non ci sono state risposte concrete da parte della Regione Veneto. Uno dei problemi di questi ultimi anni è che alle proteste e alle richieste di incontri con la Regione Veneto o con l'Assessore Donazzan rispondeva molto spesso con il silenzio, se non qualche battutina paternalistica ha osservato Ruzzon. Anche in questo caso non ci sono state risposte, ma ce lo aspettavamo. Il principale obiettivo della manifestazione- ha concluso Ruzzon- è stato quello di attirare l'attenzione pubblica sulla questione e sollecitare una risoluzione tempestiva. Se non riusciamo ad avere risposte all'interno, almeno vogliamo far sapere che questo è il problema.

Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Emma Ruzzon, Presidente del Consiglio degli Studenti all’Università di Padova, per chiarire la situazione.

"La mancanza di una figura di riferimento in un periodo cruciale ha aggravato una situazione già problematica. Questo ovviamente ci pone in una situazione ancora più disastrosa rispetto a quella di qualche settimana fa e di qualche mese fa, perché già il dialogo con l'assessore all'istruzione uscente, Elena Donazzan, era nullo" ha spiegato Ruzzon.

"Nella nostra regione- ha continuato Ruzzon- si tratta di quasi cinquemila borse di studio non coperte e di residenze studentesche finanziate che, come è notizia di pochissimi giorni fa, a Venezia vengono addirittura destinate ai turisti."

La manifestazione ha messo in luce le difficoltà nel dialogo con le istituzioni, accentuate dalla mancanza di una figura di riferimento per il settore dell'istruzione: "Arrivare all'inizio della scuola senza nemmeno una figura di riferimento a cui porre le questioni riguardanti il diritto della nostra regione è imbarazzante" ha affermato Ruzzon.

Nonostante le pressioni e le richieste di dialogo, non ci sono state risposte concrete da parte della Regione Veneto. "Uno dei problemi di questi ultimi anni è che alle proteste e alle richieste di incontri con la Regione Veneto o con l'Assessore Donazzan rispondeva molto spesso con il silenzio, se non qualche battutina paternalistica" ha osservato Ruzzon.

"Anche in questo caso non ci sono state risposte, ma ce lo aspettavamo."

"Il principale obiettivo della manifestazione- ha concluso Ruzzon- è stato quello di attirare l'attenzione pubblica sulla questione e sollecitare una risoluzione tempestiva. "Se non riusciamo ad avere risposte all'interno, almeno vogliamo far sapere che questo è il problema".