La tragedia di Verona e il silenzio della destra sulle vere responsabilità: l'accusa del Partito Democratico

Camani e Bigon (PD): "Abbandono di forze dell'ordine e servizi sociali. Salvini specula sulla vicenda senza offrire soluzioni"

Adamo Chiesa

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21.10.2024 - 16:49

Vanessa Camani

“Serve responsabilità e equilibrio nel commentare i tragici fatti di Verona. Non possiamo minimizzare la gravità degli atti compiuti dalla vittima, ma è altrettanto vergognoso lo sciacallaggio politico della destra”, affermano Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale del Veneto, e la collega Anna Maria Bigon.  Le due esponenti democratiche denunciano la strumentalizzazione della vicenda da parte di Matteo Salvini e di alcuni esponenti locali della Lega, che – sottolineano – “mostrano compiacimento per la morte del giovane, ignorando le conseguenze umane e psicologiche per l'agente coinvolto.” Camani e Bigon puntano il dito contro una serie di abbandoni da parte delle istituzioni. “Questo tragico episodio – proseguono – è il risultato dell’assenza di adeguati mezzi per le forze dell’ordine, costrette a gestire emergenze senza il supporto necessario, e della riduzione dei servizi sociali e di salute mentale, voluta tanto dal governo quanto dalla Regione. Si preferisce fare demagogia, parlando di pugni di ferro, deportazioni e chiusure delle frontiere, senza risolvere davvero i problemi.”  L’appello delle due esponenti del PD è chiaro: “Basta con le promesse vuote e gli slogan, servono interventi concreti per affrontare l'insicurezza crescente nelle nostre città.”

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Le due esponenti democratiche denunciano la strumentalizzazione della vicenda da parte di Matteo Salvini e di alcuni esponenti locali della Lega, che – sottolineano – “mostrano compiacimento per la morte del giovane, ignorando le conseguenze umane e psicologiche per l'agente coinvolto.”

Camani e Bigon puntano il dito contro una serie di abbandoni da parte delle istituzioni. “Questo tragico episodio – proseguono – è il risultato dell’assenza di adeguati mezzi per le forze dell’ordine, costrette a gestire emergenze senza il supporto necessario, e della riduzione dei servizi sociali e di salute mentale, voluta tanto dal governo quanto dalla Regione. Si preferisce fare demagogia, parlando di pugni di ferro, deportazioni e chiusure delle frontiere, senza risolvere davvero i problemi.”

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