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Contrastare la chiusura

Emergenza lavorativa a Colognola ai Colli per lo stabilimento SEBA

I Verdi si schierano con i dipendenti della SEBA Sunlight: preoccupazione e solidarietà per la chiusura dello stabilimento

Adamo Chiesa

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12.11.2024 - 16:44

Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa verde

La chiusura dello stabilimento SEBA (Sunlight European Battery Assembly srl) di Colognola ai Colli (VR) ha scatenato una forte reazione tra le istituzioni locali e le forze politiche. L’eurodeputata Cristina Guarda (Verdi/ALE) e il consigliere regionale Renzo Masolo (Europa Verde) hanno espresso solidarietà ai lavoratori, che oggi sono scesi in sciopero contro i licenziamenti annunciati dalla società. «Siamo profondamente preoccupati per la situazione», affermano i due esponenti dei Verdi. «La chiusura rappresenta un colpo durissimo non solo per i circa 80 dipendenti, ma anche per le loro famiglie e per l'intero territorio». La decisione dell'azienda di comunicare via PEC la chiusura dello stabilimento e il licenziamento collettivo ha sollevato forti critiche, anche da parte dei sindacati. Secondo Guarda e Masolo, l'azienda avrebbe dovuto prendere in considerazione l'uso degli ammortizzatori sociali per limitare l’impatto sociale ed economico. «Non possiamo accettare un atteggiamento simile, che non lascia spazio a nessuna difesa per i lavoratori», affermano, denunciando la mancanza di responsabilità sociale da parte di Sunlight, che ha deciso di trasferire la produzione in Germania per motivi puramente economici. Masolo ha portato il caso in consiglio regionale, presentando un’interrogazione per sollecitare un intervento incisivo da parte della Regione. «I lavoratori si aspettano una risposta forte dalle istituzioni», ha dichiarato. «Non possiamo restare spettatori di questa ingiustizia». Guarda ha aggiunto che è fondamentale una regolamentazione europea per tutelare i diritti dei lavoratori e evitare che situazioni del genere si ripetano. «Non possiamo permettere che i lavoratori italiani siano messi in competizione con quelli tedeschi», ha spiegato. Entrambi i rappresentanti hanno concluso chiedendo un intervento tempestivo delle istituzioni locali e nazionali per garantire un futuro più stabile per il tessuto economico e sociale della zona.

La decisione dell'azienda di comunicare via PEC la chiusura dello stabilimento e il licenziamento collettivo ha sollevato forti critiche, anche da parte dei sindacati. Secondo Guarda e Masolo, l'azienda avrebbe dovuto prendere in considerazione l'uso degli ammortizzatori sociali per limitare l’impatto sociale ed economico. «Non possiamo accettare un atteggiamento simile, che non lascia spazio a nessuna difesa per i lavoratori», affermano, denunciando la mancanza di responsabilità sociale da parte di Sunlight, che ha deciso di trasferire la produzione in Germania per motivi puramente economici.

Masolo ha portato il caso in consiglio regionale, presentando un’interrogazione per sollecitare un intervento incisivo da parte della Regione. «I lavoratori si aspettano una risposta forte dalle istituzioni», ha dichiarato. «Non possiamo restare spettatori di questa ingiustizia». Guarda ha aggiunto che è fondamentale una regolamentazione europea per tutelare i diritti dei lavoratori e evitare che situazioni del genere si ripetano. «Non possiamo permettere che i lavoratori italiani siano messi in competizione con quelli tedeschi», ha spiegato.

Entrambi i rappresentanti hanno concluso chiedendo un intervento tempestivo delle istituzioni locali e nazionali per garantire un futuro più stabile per il tessuto economico e sociale della zona.