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La condanna delle istituzioni

Turisti israeliani respinti: la reazione delle istituzioni bellunesi

Roberto Padrin e Vanessa De Francesch condannano il presunto episodio di discriminazione, ribadendo i valori di accoglienza e internazionalità del territorio

Roberto Padrin

Roberto Padrin, Presidente della Provincia di Belluno

La cultura dell'accoglienza e l'ospitalità del Bellunese vengono messe sotto la lente d'ingrandimento dopo un episodio che ha suscitato indignazione. Una struttura ricettiva di Selva di Cadore è accusata di aver rifiutato un gruppo di turisti israeliani, in un atto che ha sollevato polemiche. Sebbene le circostanze debbano ancora essere verificate, le reazioni istituzionali sono state rapide e ferme.

«L’ospitalità di un territorio che crede fortemente nel turismo non può essere intaccata da singoli episodi di discriminazione», ha dichiarato il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, sottolineando l'importanza di mantenere alto il rispetto per i principi di accoglienza che contraddistinguono la regione. «La cultura dell’accoglienza di cui le nostre genti sono portatrici da sempre non tollera simili comportamenti», ha aggiunto, evidenziando la necessità di condannare ogni forma di intolleranza.

Anche la consigliera provinciale delegata al turismo, Vanessa De Francesch, ha preso posizione, sottolineando che il Bellunese è un territorio che da sempre ha accolto turisti da ogni parte del mondo. «Lo dicono i numeri: nel 2023 quasi 550mila turisti stranieri hanno visitato la provincia, confermando la sua vocazione internazionale». La De Francesch ha poi esortato a non permettere che un singolo episodio comprometta l'immagine di una regione da sempre aperta e inclusiva.

Il caso solleva interrogativi su come la provincia di Belluno, e in particolare le sue strutture turistiche, possano gestire l'afflusso di visitatori internazionali, mantenendo intatti i valori di ospitalità che da sempre contraddistinguono la zona.

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