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Il Mose e la laguna di Venezia: l’ecosistema minacciato dall’innalzamento del mare

Zanella denuncia l’impatto del cambiamento climatico e della gestione delle paratoie sulla biodiversità lagunare

luana zanella

luana zanella

Torna a far parlare di sé il caso Mose, il sistema di dighe mobili progettato per proteggere Venezia dalle acque alte. La capogruppo di AVS alla Camera, Luana Zanella, ha sollevato nuovamente la questione in parlamento con un'interrogazione al ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo misure più efficaci per proteggere gli habitat naturali della laguna di Venezia. Zanella ha chiesto anche l'adozione di un modello alternativo che garantisca la sicurezza della città senza compromettere l'ecosistema della laguna, la più grande zona umida costiera del Mediterraneo.

In particolare, la deputata ha richiamato l'attenzione su uno studio recentemente pubblicato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) che segnala l’aumento del livello del mare nel Mediterraneo, con un impatto diretto sulla laguna di Venezia. Il 2024 è stato descritto come un anno record per l’acqua alta, con 79 episodi di marea superiore agli 80 cm registrati nei primi quattro mesi dell’anno, il dato più alto dal 1872, anno di inizio delle rilevazioni sistematiche.

Un altro aspetto preoccupante riguarda l'adeguamento del sistema Mose. Il comitato tecnico-amministrativo che gestisce le paratoie ha deciso di abbassare la soglia di attivazione, fissandola a 110 cm invece di 120, a causa dell’aumento della frequenza delle alte maree. Questo, insieme al fenomeno della subsidenza (abbassamento del suolo, che tra il 1950 e il 1970 ha visto un abbassamento di 12 cm a causa dell’intenso svuotamento delle falde acquifere), potrebbe avere gravi conseguenze sull'ambiente lagunare.

Zanella sottolinea che, sebbene il sistema Mose possa sembrare una soluzione temporanea, in realtà non ferma l'innalzamento del mare. La frequente attivazione delle paratoie rischia di danneggiare irreparabilmente l’ecosistema della laguna. In particolare, l’erosione delle “barene”, habitat protetti dalla Direttiva 92/43/CEE “Habitat”, è già un fenomeno in atto a causa della scarsa sedimentazione dovuta alle chiusure della laguna. Inoltre, la chiusura della laguna stessa impedisce la continuità ecologica tra il mare e la laguna, con conseguenti danni irreparabili alla biodiversità locale.

La laguna di Venezia è infatti inclusa nella Rete Natura 2000 come Zona di Protezione Speciale (ZPS), riconoscendo il suo valore ecologico. Zanella conclude l’interrogazione ricordando l'importanza di proteggere non solo la città, ma anche la ricca biodiversità che rende unica la laguna, chiedendo l’introduzione di misure più appropriate per salvaguardare questo delicato equilibrio ecologico.

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