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Crisi industriale

Ottobre di rallentamento per l'occupazione in Veneto, l'allarme della Mantovan

Settori strategici sotto osservazione: il metalmeccanico, l’automotive e il made in Italy sono a rischio, ma la Regione non abbassa la guardia

Valeria Mantovan

Valeria Mantovan

Il mese di ottobre segna una frenata nella crescita occupazionale in Veneto, con un particolare rallentamento nel settore industriale. Secondo l’ultimo report "La Bussola" di Veneto Lavoro, seppur il bilancio complessivo tra gennaio e ottobre 2024 segni un saldo positivo di +54.241 posizioni di lavoro, il risultato è inferiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, che registrava un incremento di oltre 58.000 nuovi contratti.

Valeria Mantovan, assessore al Lavoro della Regione Veneto, ha commentato i dati, sottolineando l’impegno costante delle strutture regionali per monitorare e supportare le crisi aziendali. In particolare, l’attenzione è rivolta ai settori industriali più a rischio, come il metalmeccanico, la componentistica automotive e i comparti legati al “made in Italy”, che stanno attraversando difficoltà dovute a fattori esterni come l’aumento dei costi delle materie prime e le turbolenze geopolitiche.

“Abbiamo 43 tavoli di crisi attivi, coinvolgendo circa 11.000 lavoratori. Stiamo cercando soluzioni rapide per sostenere le aziende e i lavoratori,” ha dichiarato Mantovan. La situazione è preoccupante: le assunzioni nell'industria segnano un calo significativo, con riduzioni fino al 24% nella calzaturiera, 18% nella tessile e 14,5% nel metalmeccanico. La flessione si accompagna a un aumento del ricorso alla Cassa integrazione e dei licenziamenti collettivi.

In risposta a questa situazione, la Regione continua a lavorare per offrire soluzioni mirate che possano rilanciare i settori in difficoltà, garantendo la protezione dei posti di lavoro e stimolando il recupero della crescita economica.

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