Le stazioni ferroviarie, in particolare quelle di Mestre e Marghera, sono ufficialmente incluse nel programma regionale di patti per la sicurezza urbana. Grazie a un emendamento al Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), presentato dalla capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Erika Baldin, è stato riconosciuto che queste aree, in quanto zone ad alta densità di traffico e vulnerabilità, sono particolarmente a rischio per l'infiltrazione della criminalità predatoria.
"La specificazione è importante", ha commentato Baldin, "perché sottolinea che non solo le aree metropolitane, ma anche i contesti legati alle stazioni, sono luoghi che necessitano di misure di sicurezza più forti". L'emendamento si inserisce nella missione 3.02 del DEFR, intitolata “Sistema integrato di sicurezza urbana”, e mira a migliorare le condizioni di vita nei quartieri più a rischio attraverso iniziative di inclusione sociale, prevenzione della criminalità e assistenza di strada.
Baldin ha ricordato che lo scorso anno il Consiglio aveva bocciato la sua proposta di stanziare un milione di euro per sensibilizzare sui rischi delle dipendenze. "Oggi, con l’approvazione di questo emendamento, vediamo un cambio di rotta", ha aggiunto, facendo riferimento anche agli episodi di criminalità nelle vicinanze della stazione di Mestre, tra cui la tragica morte del giovane Giacomo Gobbato.
Un ulteriore emendamento, sempre a firma di Baldin, prevede il finanziamento per la riapertura della scuola di formazione per le polizie locali. "Il miglior modo per supportare le forze dell'ordine è restituire loro la formazione adeguata", ha concluso la consigliera, sottolineando che le risorse necessarie per il regolare funzionamento della scuola sono ora disponibili. "Questi fondi sono fondamentali per garantire la sicurezza nelle nostre città".