Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Politica

Martella: «Le carceri, banco di prova di civiltà. Serve un cambio di passo»

Il segretario regionale del PD Veneto denuncia il sovraffollamento e chiede interventi strutturali per garantire dignità e sicurezza

andrea-martella

Andrea Martella

Nel giorno dell’inizio del Giubileo, Papa Francesco ha aperto una Porta Santa nel carcere di Rebibbia, un gesto carico di simbolismo che richiama il valore del riscatto e della dignità anche per chi vive in detenzione. A margine dell’evento, il segretario regionale del PD Veneto, Andrea Martella, ha lanciato un allarme sulle condizioni critiche del sistema carcerario italiano, con particolare attenzione alla realtà veneta.

«Le carceri non devono essere solo luoghi di punizione, ma di recupero. Eppure, il sovraffollamento cronico e la mancanza di risorse continuano a generare tensioni e gravi emergenze, sia per i detenuti che per gli operatori. Le strutture venete, come Santa Maria Maggiore a Venezia e l’Istituto penale minorile di Treviso, sono ormai al collasso» ha dichiarato Martella.

Le carceri italiane, e quelle venete in particolare, stanno vivendo una crisi profonda. Il sovraffollamento ha superato ogni limite regolamentare, peggiorando le condizioni di vita e di lavoro all’interno delle strutture. Celle sovraffollate, organici penitenziari e sanitari ridotti all’osso, e l’assenza di spazi per attività formative o lavorative sono tra i principali problemi. Queste condizioni esasperate generano episodi di autolesionismo e, troppo spesso, tragici suicidi.

«Le carceri sono diventate gironi infernali per tutti, detenuti e operatori compresi. Continuare a creare nuovi reati e inasprire le pene non risolve il problema. È necessario un approccio diverso, che punti sul reinserimento sociale, la formazione e le misure alternative alla detenzione» ha aggiunto il segretario regionale del PD.

Per affrontare questa emergenza, il Partito Democratico propone un cambio di paradigma attraverso interventi mirati:

  • Investimenti strutturali per migliorare le condizioni degli istituti penitenziari e potenziare gli organici.
  • Misure alternative per ridurre il sovraffollamento e favorire il recupero dei detenuti.
  • Progetti di formazione e lavoro per abbattere il rischio di recidiva e promuovere il reinserimento nella società.

«Il carcere non può essere l’unica risposta a tutti i problemi. Senza un progetto di recupero, non solo si aumenta il rischio di recidiva, ma si perde l’opportunità di costruire un futuro migliore per tutti», ha spiegato Martella.

Infine, Martella si rivolge direttamente all’esecutivo. «Chiediamo al Governo di intervenire subito, garantendo dignità e sicurezza nelle carceri italiane. Il grado di civiltà di un Paese si misura anche dalla condizione dei suoi istituti di detenzione. L’Italia e il Veneto devono essere all’altezza di questo principio» ha concluso il segretario regionale.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione