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Autonomia, Camani (Pd): “Consulta archivia la legge Calderoli. Zaia, dove vuole andare avanti?”

La capogruppo dem in Consiglio regionale: “Basta illusioni, apriamo una nuova fase per il regionalismo”

Autonomia, Camani (Pd): “Consulta archivia la legge Calderoli. Zaia, dove vuole andare avanti?”

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il quesito referendario per l’abrogazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata, una decisione che, secondo Vanessa Camani, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto, sancisce la fine di un progetto già demolito dalla Consulta nel dicembre scorso.

“Il pronunciamento della Consulta, che non ammette il quesito referendario, è in linea con la sentenza dello scorso dicembre che ha smontato la legge stessa sull'autonomia differenziata, dando precise indicazioni per una sua riscrittura. Un tentativo di riforma che dunque era già stato demolito e che ora viene definitivamente archiviato” ha dichiarato Camani.

La capogruppo dem ha criticato la posizione del governatore Luca Zaia: “C'è da chiedersi, di fronte a uno Zaia che continua a dire di voler andare avanti, dove davvero voglia procedere. Evidentemente non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: è ora di smettere di prendere in giro i veneti e di raccontare una storia fuori dalla realtà”.

Camani ha inoltre accusato la Lega di aver portato avanti un progetto divisivo e irrealizzabile: “Per decenni, Zaia e la Lega ci hanno parlato di un’autonomia che nei fatti si è tradotta in un progetto irrealizzabile, contrario alla Costituzione, profondamente divisivo. Sostanzialmente una bandierina priva di concretezza. Per anni abbiamo invitato Zaia a sedersi attorno a un tavolo e costruire una proposta che fosse realmente alla nostra portata e che potesse essere per il Veneto un avanzamento reale”.

La capogruppo del Pd ha concluso con un appello per un cambio di rotta: “Ora è il tempo di aprire una fase nuova, nella quale le illusioni leghiste devono lasciare spazio a un cambiamento serio, come quello che il Partito Democratico intende mettere in campo. È necessario scrivere una nuova pagina del regionalismo e del rapporto fra lo Stato e le Regioni a Statuto ordinario. Diversamente, si continuerebbe a sbattere contro il muro”.

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