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Politica
19.04.2025 - 09:42
La prima assemblia della Settimana dei Cittadini, a Rio San Martino
Una settimana di assemblee pubbliche in cui confrontarsi, insieme all’amministrazione, sui progetti futuri e sulle criticità riportate dai cittadini: si è svolta dal 17 al 21 marzo "la settimana dei cittadini", composta da cinque incontri, uno nel capoluogo e gli altri nelle diverse frazioni.
Le serate si sono svolte, nell'ordine, a Rio San Martino, Gardigiano, Cappella, Scorzè e Peseggia. “Ci eravamo impegnati a creare delle assemblee pubbliche periodiche per discutere dei problemi, paese per paese, e abbiamo pensato di concentrarle in una settimana”, spiega il sindaco Giovanni Battista Mestriner. Incontri da cui sono emersi dei punti comuni: “Le lamentele sempre presenti riguardano la viabilità e gli autisti che corrono a velocità elevata sulle strade comunali. E poi, il tema dei medici di base nelle frazioni - su cui Mestriner nei mesi scorsi si era scontrato con l’Ordine dei medici - e della mancata collegamenti con l’ospedale di Dolo”.
Ci sono poi i temi “caldi” di ogni paese. A Rio San Martino si è parlato della nuova mensa, di una struttura fissa per la Festa del Radicchio e del potenziamento dell’asilo, oltre che del nuovo capolinea Actv. A Scorzè invece si è discusso dei finanziamenti per la nuova palestra e dell’avvio dei lavori per il nuovo auditorium, oltre che degli eventi per rilanciare la rinnovata via Roma. A Cappella è emerso il progetto di una nuova rotonda nel centro del paese, mentre a Peseggia si è discusso, tra le altre cose, degli interventi ciclopedonali in previsione sul territorio e dell’annoso problema della cattiva qualità dell’aria a causa di allevamenti presenti nelle vicinanze. Infine, anche a Gardigiano si è parlato di viabilità e opere pubbliche, con la rotonda prevista tra via Campocroce e via Moglianese Vecchia e i lavori del nuovo parcheggio nel centro. Il tema più dibattuto nella frazione però è stato sicuramente quello della scuola, dato che l’anno prossimo non partirà la nuova prima elementare, in quanto alcune famiglie hanno scelto di iscrivere i propri figli in altri paesi. Un dato che fa riflettere e pone degli interrogativi, ad esempio sull’orario scolastico, che al momento non è a tempo pieno. “Ciò che bisogna fare è cercare di capire le esigenze delle comunità, le volontà, per avere un quadro chiaro di cosa fare nel futuro: cosa vorranno queste famiglie un domani? Questi incontri servono proprio a questo, e noi siamo rimasti contenti della risposta positiva e della partecipazione, sia di cittadini che dell'amministrazione: ci sono stati dibattiti, anche importanti e sentiti. La nostra idea è quindi di ripetere l’esperienza sicuramente una volta l’anno, e se riusciamo anche due”.
Davide Grosoli
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