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Politica
14.04.2025 - 13:51
Antonella Viola
Con uno stile sobrio e deciso, la scienziata padovana Antonella Viola ha detto no alla politica attiva. La proposta arrivava direttamente dal Partito Democratico e dalla coalizione di centrosinistra, che avevano individuato in lei una figura autorevole, credibile e potenzialmente vincente da candidare alla presidenza della Regione Veneto. Ma l’immnunologa, con un videomessaggio pubblicato su Instagram, ha declinato l’offerta, motivando la scelta con parole chiare e cariche di coerenza.
“Uno scienziato deve conservare sempre la propria libertà intellettuale e di giudizio, al di là di ogni partito e ideologia”.
Con queste parole, Viola ha tracciato la linea del proprio confine. Una linea che non è di disinteresse, ma di metodo, di scelta identitaria. La scienza prima di tutto, e prima di tutti.
Una scelta personale, ma anche culturale
Il suo “no” non è un rifiuto della politica, ma della militanza diretta. La scienziata, che durante la pandemia ha conquistato il grande pubblico con la sua voce lucida e divulgativa, ha voluto sottolineare come l’impegno civile possa assumere forme diverse, senza necessariamente passare da un ruolo istituzionale.
“Credo sia necessario per me rinunciare a questa offerta, seppure importante. Ringrazio, ma davvero non fa per me”.
La sua dichiarazione ha il tono garbato di chi riflette a lungo prima di decidere. E, nella stessa frase, l’apertura: “Resto a disposizione, se ci sarà bisogno, su temi specifici, ma da lontano, con indipendenza”.
Scienza e politica: due mondi che si parlano, ma non si fondono
Il caso Viola rimette al centro un dibattito che attraversa il Paese da tempo: può e deve la scienza entrare nei meccanismi della politica? O rischia, facendolo, di perdere la sua neutralità, la sua credibilità, il suo linguaggio?
Antonella Viola, con questa decisione, sembra suggerire che la competenza può consigliare, ma non deve necessariamente governare. Non per paura, né per snobismo, ma per rispetto dei ruoli e delle vocazioni.
Il centrosinistra ora cerca un nuovo volto
La rinuncia della professoressa lascia aperta la corsa a chi sarà il candidato o la candidata per contendere la Regione al centrodestra, che in Veneto governa da decenni. Ma il suo gesto lascia anche un messaggio forte, rivolto tanto alla politica quanto al mondo accademico: essere competenti non significa dover diventare politici, ma significa forse influenzarli, aiutarli a decidere meglio, con autorevolezza e rigore, senza bandiere.
Antonella Viola torna così alla sua prima missione: la ricerca scientifica, che definisce “la vera passione della mia vita”.
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