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Treni, rincari tra studenti e pendolari: Montanariello (Pd) accusa la Regione

Il consigliere dem denuncia aumenti fino all’1,6% sulle principali tratte verso Venezia

montanariello

Jonatan Montanariello, PD

“È inaccettabile che la Giunta regionale parli di agevolazioni per studenti e pendolari, mentre aumentano i costi dei biglietti ferroviari senza alcun reale miglioramento del servizio”. Così il consigliere regionale Jonatan Montanariello (Pd) ha commentato gli aumenti tariffari che entreranno in vigore il 1° gennaio 2026. L’incremento medio dell’1,6% colpisce soprattutto le tratte più frequentate verso Venezia, con effetti immediati sugli studenti e sui lavoratori pendolari.

Secondo Montanariello, l’abbonamento mensile Venezia-Padova salirà a 67,20 euro, Venezia-Treviso a 57,60 euro e Venezia-Portogruaro a 80,90 euro. “Aumenti continui, euro dopo euro, che gravano su chi vive e sostiene Venezia ogni giorno”, denuncia il consigliere dem.

Montanariello critica inoltre i tempi di percorrenza, che in alcune tratte non solo non migliorano, ma addirittura peggiorano. Esempio emblematico è la linea Padova-Belluno, che oggi richiede oltre due ore nonostante l’elettrificazione e l’introduzione di nuovi convogli, cancellando collegamenti più rapidi esistenti in passato.

Il consigliere Pd sottolinea la discrepanza tra le promesse elettorali e i fatti: “Gli studenti pagano di più per un servizio che non migliora. Venezia resta un nodo critico e la Regione, titolare del contratto di servizio, non può limitarsi a firmare aumenti, giustificandoli con l’adeguamento Istat. Questo è un tradimento nei confronti di pendolari e studenti”.

Montanariello chiede “un cambio di rotta immediato: stop agli aumenti ingiustificati, riduzione dei tempi di percorrenza e vere agevolazioni per chi si sposta quotidianamente, in particolare verso Venezia. Il trasporto pubblico è un servizio essenziale e va gestito con responsabilità, non come un bancomat”.

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