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Focus Povertà. Adria-Delta 2/3

Le nuove povertà: una sfida che diventa opportunità per il Delta

Inclusione e lavoro: la risposta del Delta alle nuove povertà

sede comunità in-patto

Porto Viro

Le nuove povertà non riguardano solo la mancanza di beni essenziali, ma anche precarietà lavorativa, esclusione sociale e difficoltà di accesso ai servizi. Nel Delta del Po, progetti innovativi dimostrano che accoglienza e formazione possono trasformarsi in opportunità di sviluppo per l’intera comunità, favorendo l’inserimento lavorativo e la crescita economica locale.

Le nuove povertà non si limitano più alla sola mancanza di beni essenziali, ma comprendono precarietà lavorativa, difficoltà di accesso ai servizi, esclusione sociale e fragilità educativa. Questo fenomeno, che coinvolge sempre più persone, rappresenta una sfida complessa ma, se affrontato con le giuste strategie, può trasformarsi in un'opportunità di sviluppo per il territorio. Nel territorio del Delta, diversi progetti stanno dimostrando che il contrasto alla povertà non è solo un atto di solidarietà, ma anche un investimento per il futuro economico e sociale della comunità.

Tra le varie realtà nel territorio emerge la comunità educativa In-patto di Porto Viro, gestita dalla cooperativa Titoli Minori, che lo scorso novembre ha celebrato dieci anni di attività con una presentazione al Museo della Bonifica di Ca' Vendramin a Taglio di Po. In un decennio, questa realtà ha accolto 192 minori, alcuni dei quali hanno poi trovato occupazione nel tessuto produttivo del basso Polesine.

Effatà: una porta aperta per chi non ha più nulla

Nel cuore di Adria, l’organizzazione di volontariato Effatà offre una risposta concreta alla povertà e all’emarginazione. Grazie all’impegno dei volontari, fornisce accoglienza temporanea, supporto abitativo e percorsi di reinserimento sociale per persone senza dimora, collaborando con le istituzioni e la comunità.

Un altro esempio virtuoso è il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) per minori non accompagnati di Taglio di Po, attivo dal maggio 2024. Queste strutture,  gestite da cooperative del territorio, accolgono i minori garantendo loro tutela e percorsi formativi mirati, che prevedono anche l'inserimento lavorativo. Un traguardo raggiunto grazie a tirocini adeguati, che hanno portato alcuni neomaggiorenni  ad ottenere un impiego  stagionale e anche a tempo indeterminato, in imprese locali, tra cui campeggi,  ristoranti e attività artigianali locali. In questo modo, le rette finanziate con fondi pubblici non rappresentano solo una tutela per il minore, ma anche un  investimento per il territorio.

Un ulteriore esempio è "Accoglienza e inclusività", un progetto pilota dedicato  ai richiedenti asilo politico adulti, portato avanti da una cooperativa del territorio. Da tre anni, questa iniziativa opera in una realtà turistica che opera tra le province di Venezia e Rovigo, offrendo formazione e inserimenti lavorativi per una trentina di persone. Molti di loro hanno trovato impiego stagionale, anche grazie alle opportunità create nelle strutture turistiche nel cuore del parco del Delta del Po. Questo progetto non solo risponde alle necessità sociali, ma incarna i valori dell’articolo 1 della Costituzione italiana, che pone il lavoro come fondamento della Repubblica. Il lavoro, infatti, rappresenta uno strumento essenziale per un’inclusione completa e duratura.

Le esperienze di Im-patto a Porto Viro, del CAS di Taglio di Po e del progetto "Accoglienza e inclusività" dimostrano che affrontare le nuove povertà con strategie innovative può generare valore per l'intera comunità. La formazione e l’inclusione anche attraverso il lavoro non sono solo strumenti di solidarietà, ma leve fondamentali per una crescita economica sostenibile nel territorio del Delta.

 

 

 

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