Tecno Crane e Umana Reyer Venezia: crescere insieme, dal cantiere al territorio

Percorsi formativi e opportunità per i giovani

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15.10.2025 - 16:24

Tecno Crane e Umana Reyer Venezia: crescere insieme, dal cantiere al territorio

C’è una cosa che accomuna un cantiere edile e un campo da basket, anche se a prima vista potrebbe sembrare impossibile. È la cultura della qualità, quella che si costruisce giorno dopo giorno, con la stessa meticolosità con cui un gruista posiziona un carico o un allenatore disegna una strategia. Ed è proprio da questa intuizione che nasce la partnership tra Tecno Crane e Umana Reyer Venezia, un’alleanza che va ben oltre la semplice sponsorizzazione sportiva. “La qualità è una cultura quotidiana”, spiega l’azienda padovana specializzata in sollevamenti, e in effetti sia in cantiere che sul parquet il risultato finale dipende dal percorso: preparazione, metodo, responsabilità e cura del dettaglio fanno la differenza tra un lavoro fatto bene e uno fatto alla meglio. Ecco perché Tecno Crane ha scelto di affiancare la squadra veneziana non per visibilità, ma per condividere valori che mettono al centro le persone e la loro crescita. Perché alla fine, sia che si tratti di movimentare tonnellate di materiale edile o di costruire un’azione da tre punti, ciò che conta davvero è la precisione del gesto, la sincronizzazione del gruppo, la capacità di leggere il momento giusto per agire.  Reyer non è solo una squadra di basket, ma un vero sistema educativo che unisce formazione sportiva, educazione e impegno sociale, e qui sta il punto nodale di questa collaborazione. Dentro le palestre come dentro le scuole, lo sport diventa una grammatica di vita universale dove si impara a stare in gruppo, a comunicare obiettivi, a rispettare i ruoli e a prendersi le proprie responsabilità. Competenze che valgono molto più dei punti segnati, perché diventano strumenti concreti per affrontare il mondo del lavoro. È un concetto che in Tecno Crane conoscono bene, perché anche nelle loro squadre sono le persone a fare la differenza, crescendo attraverso percorsi continui di sicurezza, aggiornamento tecnico e condivisione delle buone pratiche. La tecnologia aiuta, certo, ma è l’organizzazione che crea fiducia, quella fiducia che ti permette di alzare lo sguardo dalla gru e sapere che tutti stanno facendo la loro parte nel modo giusto. Ogni intervento parte dall’ascolto, prosegue con pianificazione e verifica, si chiude con una valutazione che permette di migliorare, esattamente lo stesso spirito dei progetti Reyer: attenzione alla crescita, serietà nei processi, risultati misurabili nel tempo, perché le parole senza i fatti non servono a nessuno. Il terreno più interessante di questa collaborazione è la scuola, e qui il discorso si fa davvero concreto. La Reyer School Cup coinvolge oggi 64 istituti superiori in tutto il Veneto, trasformando ogni scuola in una micro-società dove gli studenti non sono solo atleti ma anche organizzatori, comunicatori, videomaker, gestori del tifo e dei contenuti social. Imparano a lavorare in squadra, a stare sotto pressione senza perdere lucidità, a trasformare un imprevisto in una sfida da affrontare, a prendersi responsabilità davanti agli altri. Esattamente quello che chiede il mondo del lavoro: autonomia, collaborazione, capacità di leggere il contesto e trovare soluzioni. È una palestra di vita vera, dove si sperimenta cosa significa avere un ruolo, portarlo avanti con dignità, coordinarsi con gli altri per raggiungere un obiettivo comune. E quando questi ragazzi usciranno dalle scuole e si troveranno davanti a un colloquio di lavoro o al loro primo giorno in azienda, avranno già dentro di sé quelle competenze trasversali che fanno la differenza tra chi sa stare al mondo e chi invece naviga ancora a vista.  Per entrambe le realtà, territorio significa legami reali e opportunità concrete per i giovani, ma anche connessioni tra famiglie, scuole, professionisti e imprese, perché è questo il tessuto che tiene insieme una comunità. Una comunità cresce quando condivide standard e linguaggi comuni: qualità, sicurezza, inclusione, merito, parole che rischiano di diventare vuote se non si traducono in gesti quotidiani. La scelta di sostenere Reyer fa parte di un disegno più ampio per mettere in circolo competenze e responsabilità, perché la crescita non resti uno slogan ma diventi pratica diffusa, qualcosa che si respira nell’aria, che passa di padre in figlio, di insegnante in allievo, di collega in collega. La metafora della squadra funziona perfettamente: nessuno vince da solo, né in cantiere né sul parquet, ci vuole chi prepara, chi coordina, chi esegue, chi controlla, serve rispetto reciproco e l’umiltà di fare un passo indietro quando necessario. Il valore vero sta nel passaggio, non nel canestro personale, ed è una cultura che riduce gli errori, aumenta la sicurezza e crea un ambiente dove le persone vogliono dare il meglio, dove si lavora bene perché si sta bene insieme. Questa alleanza permette di fare un passo ulteriore: trasformare i valori condivisi in iniziative concrete come laboratori nelle scuole, testimonianze tecniche, momenti di confronto su sicurezza e organizzazione, percorsi di orientamento al lavoro. Esempi di come sport e impresa possano parlarsi con un linguaggio comune e generare impatto dove serve di più, vicino alle persone, nelle aule, nei quartieri, nei luoghi dove si cresce e si impara a diventare grandi. L’approccio è pragmatico: il valore di questa partnership si misurerà non solo in visibilità ma in competenze acquisite, opportunità create, relazioni rafforzate, perché è questo il senso della responsabilità che non si ferma ai confini del cantiere. Se un territorio cresce, crescono anche le aziende e i professionisti che ne fanno parte, in un circolo virtuoso che alla fine premia tutti. Il senso di questa partnership si riassume così: portare la cultura del lavoro nello sport e la cultura dello sport nel lavoro, con Umana Reyer Venezia, Tecno Crane condivide un presente fatto di impegno e un’idea di futuro che si costruisce insieme, un passo alla volta, con serietà, entusiasmo e cura, perché ogni progetto, grande o piccolo, comincia sempre da una squadra e da una comunità che sa riconoscersi nei suoi valori.

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Reyer non è solo una squadra di basket, ma un vero sistema educativo che unisce formazione sportiva, educazione e impegno sociale, e qui sta il punto nodale di questa collaborazione. Dentro le palestre come dentro le scuole, lo sport diventa una grammatica di vita universale dove si impara a stare in gruppo, a comunicare obiettivi, a rispettare i ruoli e a prendersi le proprie responsabilità. Competenze che valgono molto più dei punti segnati, perché diventano strumenti concreti per affrontare il mondo del lavoro. È un concetto che in Tecno Crane conoscono bene, perché anche nelle loro squadre sono le persone a fare la differenza, crescendo attraverso percorsi continui di sicurezza, aggiornamento tecnico e condivisione delle buone pratiche. La tecnologia aiuta, certo, ma è l’organizzazione che crea fiducia, quella fiducia che ti permette di alzare lo sguardo dalla gru e sapere che tutti stanno facendo la loro parte nel modo giusto. Ogni intervento parte dall’ascolto, prosegue con pianificazione e verifica, si chiude con una valutazione che permette di migliorare, esattamente lo stesso spirito dei progetti Reyer: attenzione alla crescita, serietà nei processi, risultati misurabili nel tempo, perché le parole senza i fatti non servono a nessuno.

Il terreno più interessante di questa collaborazione è la scuola, e qui il discorso si fa davvero concreto. La Reyer School Cup coinvolge oggi 64 istituti superiori in tutto il Veneto, trasformando ogni scuola in una micro-società dove gli studenti non sono solo atleti ma anche organizzatori, comunicatori, videomaker, gestori del tifo e dei contenuti social. Imparano a lavorare in squadra, a stare sotto pressione senza perdere lucidità, a trasformare un imprevisto in una sfida da affrontare, a prendersi responsabilità davanti agli altri. Esattamente quello che chiede il mondo del lavoro: autonomia, collaborazione, capacità di leggere il contesto e trovare soluzioni. È una palestra di vita vera, dove si sperimenta cosa significa avere un ruolo, portarlo avanti con dignità, coordinarsi con gli altri per raggiungere un obiettivo comune. E quando questi ragazzi usciranno dalle scuole e si troveranno davanti a un colloquio di lavoro o al loro primo giorno in azienda, avranno già dentro di sé quelle competenze trasversali che fanno la differenza tra chi sa stare al mondo e chi invece naviga ancora a vista.

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Per entrambe le realtà, territorio significa legami reali e opportunità concrete per i giovani, ma anche connessioni tra famiglie, scuole, professionisti e imprese, perché è questo il tessuto che tiene insieme una comunità. Una comunità cresce quando condivide standard e linguaggi comuni: qualità, sicurezza, inclusione, merito, parole che rischiano di diventare vuote se non si traducono in gesti quotidiani. La scelta di sostenere Reyer fa parte di un disegno più ampio per mettere in circolo competenze e responsabilità, perché la crescita non resti uno slogan ma diventi pratica diffusa, qualcosa che si respira nell’aria, che passa di padre in figlio, di insegnante in allievo, di collega in collega. La metafora della squadra funziona perfettamente: nessuno vince da solo, né in cantiere né sul parquet, ci vuole chi prepara, chi coordina, chi esegue, chi controlla, serve rispetto reciproco e l’umiltà di fare un passo indietro quando necessario. Il valore vero sta nel passaggio, non nel canestro personale, ed è una cultura che riduce gli errori, aumenta la sicurezza e crea un ambiente dove le persone vogliono dare il meglio, dove si lavora bene perché si sta bene insieme.

Questa alleanza permette di fare un passo ulteriore: trasformare i valori condivisi in iniziative concrete come laboratori nelle scuole, testimonianze tecniche, momenti di confronto su sicurezza e organizzazione, percorsi di orientamento al lavoro. Esempi di come sport e impresa possano parlarsi con un linguaggio comune e generare impatto dove serve di più, vicino alle persone, nelle aule, nei quartieri, nei luoghi dove si cresce e si impara a diventare grandi. L’approccio è pragmatico: il valore di questa partnership si misurerà non solo in visibilità ma in competenze acquisite, opportunità create, relazioni rafforzate, perché è questo il senso della responsabilità che non si ferma ai confini del cantiere. Se un territorio cresce, crescono anche le aziende e i professionisti che ne fanno parte, in un circolo virtuoso che alla fine premia tutti. Il senso di questa partnership si riassume così: portare la cultura del lavoro nello sport e la cultura dello sport nel lavoro, con Umana Reyer Venezia, Tecno Crane condivide un presente fatto di impegno e un’idea di futuro che si costruisce insieme, un passo alla volta, con serietà, entusiasmo e cura, perché ogni progetto, grande o piccolo, comincia sempre da una squadra e da una comunità che sa riconoscersi nei suoi valori.