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Emergenza Idraulica. Alta Padovana 2/4

Settantamila ettari sull’orlo del disastro idraulico

Investimenti e prevenzione al centro di un nuovo modello di protezione civile diffusa

Emergenza idraulica, il Consorzio accelera sui cantieri: dopo l'approvazione del bilancio, operativi gli interventi per il 2025

A pochi mesi dall’approvazione del bilancio di previsione 2025, avvenuta a dicembre scorso, il Consorzio di Bonifica Brenta ha dato il via alle azioni programmate per rafforzare la sicurezza idraulica del territorio. Gli interventi messi in campo mirano a rispondere in modo concreto alla crescente necessità di prevenzione contro il rischio allagamenti e a garantire una gestione efficiente delle risorse idriche. Il piano operativo, che aveva ottenuto il pieno sostegno della Consulta dei sindaci, coinvolge una vasta area di oltre 70.000 ettari distribuiti tra le province di Padova, Vicenza e Treviso, su una rete capillare di 2.400 chilometri di canali. Accanto alla manutenzione ordinaria, indispensabile per preservare l’efficienza delle opere idrauliche, si stanno realizzando interventi straordinari per potenziare infrastrutture strategiche, spesso in collaborazione con enti pubblici e soggetti privati.

Oggi più che mai il tema della sicurezza idraulica si conferma prioritario: la gestione attenta del reticolo di canali e impianti rappresenta una forma avanzata di protezione civile, a tutela sia dell’agricoltura sia delle attività urbane. I fondi a supporto del piano derivano principalmente dai tributi consortili e dalle attività di produzione energetica, settore su cui il Consorzio ha investito con convinzione: sono già in corso i lavori per nuovi impianti fotovoltaici, destinati a rendere più sostenibili i bilanci futuri. I primi mesi del 2025 hanno confermato l'importanza delle scelte fatte: grazie anche a una gestione attenta durante la stagione irrigua dello scorso anno e ai proventi della maggiore produzione idroelettrica, è stato possibile consolidare investimenti in macchinari e infrastrutture. Il Consorzio dimostra così di saper affrontare le emergenze climatiche con una strategia fatta di prevenzione, innovazione e stretta collaborazione con i territori.

(S.B.)

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