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Emergenza Idrogeologica. Venezia 2/3

Il MoSE, la diga sommersa che salva Venezia dall’acqua alta

Il costo è di 200mila Euro a sollevamento, opera contestata dagli ambientalisti ma si va avanti

Mose - Venezia

Mose-Venezia

Dal 3 ottobre 2020, Venezia ha un nuovo alleato contro l’acqua alta: il MoSE, acronimo di Modulo Sperimentale Elettromeccanico. È allora che, per la prima volta, il sistema di barriere mobili, in passato molto contestato da comitati e associazioni che lamentavano danni all'ecosistema lagunare, ha fermato l’ingresso della marea nella laguna, mantenendo l’acqua a livelli gestibili in città mentre in mare superava i 130 centimetri. Ma come funziona? Il sistema è composto da 78 paratoie mobili, suddivise tra le tre bocche di porto che mettono in comunicazione la laguna con il mare: Lido, Malamocco e Chioggia.

Ogni paratoia è alloggiata in un cassone sommerso e si solleva solo in caso di necessità, creando una sorta di diga temporanea che blocca l’ingresso della marea. Le paratoie si alzano grazie all’immissione di aria compressa, che spinge fuori l’acqua e permette loro di ruotare attorno a un asse fino a emergere, secondo il principio di Archimede. In quattro anni e mezzo di attività, il MoSE ha dimostrato grande efficacia e una crescente flessibilità operativa. Con oltre cento sollevamenti effettuati, ha saputo adattarsi a condizioni meteo anche estreme. Ogni sollevamento costa 200 mila euro. Il MoSE ha anche permesso di recuperare i piani terra di molte abitazioni veneziane, storicamente inutilizzabili a causa delle frequenti inondazioni. Oggi la soglia di attivazione è fissata a 110 centimetri sopra il medio mare. Le operazioni iniziano molte ore prima del picco previsto e il sollevamento completo richiede circa 30 minuti. Ogni attivazione ha un costo stimato di 200 mila euro. Tuttavia, grazie alla pianificazione e all’affinamento delle procedure, il sistema può essere utilizzato anche in modo parziale, sollevando solo alcune schiere di paratoie, in base alla direzione del vento e alla potenza delle perturbazioni. Questo consente di ridurre l’impatto sulle attività portuali e sull’equilibrio idraulico della laguna. La gestione dell'infrastruttura è affidata all’Autorità per la Laguna, presieduta da Roberto Rossetto, mentre la consegna definitiva allo Stato è prevista per il 2026. Anche nei mesi primaverili ed estivi, quando il rischio di acqua alta è ridotto, vengono eseguiti sollevamenti programmati ogni 40 giorni per test e manutenzione. La manutenzione è un aspetto cruciale per un’infrastruttura tanto complessa quanto invisibile: quando non è in funzione, infatti, il MoSE sparisce alla vista, nascosto sotto il livello dell’acqua. Un recente studio dell’Institut de la Corrosion di Brest ha certificato il buono stato delle paratoie e ha definito la metodologia per garantirne una durata di almeno 100 anni. Particolarmente positive le verifiche sulla schiera di Treporti, tanto da ridurre la frequenza delle revisione straordinarie da ogni 5 a ogni 10 anni. Per le altre bocche di porto, si procederà con gare d’appalto per le manutenzioni future. Il MoSE è stato anche protagonista all’Expo di Osaka, dove è stato presentato come esempio virtuoso in un mondo sempre più minacciato dall’innalzamento del livello del mare.

Riccardo Musacco

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