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Emergenza idrogeologica. Piovese 3/4
25.06.2025 - 09:27
I bacini di invaso hanno funzione multi-obiettivo: riserva idrica per l’irrigazione e laminazione delle piene per la sicurezza idraulica
Nel territorio della Saccisica sono molti i progetti che il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha in cassetto e che servono per rendere più sicura l’area dal punto di vista idrogeologico e per aiutare il comparto agricolo.
Uno di questi progetti è ”Adeguamento della sezione dello scolo Fiumicello per l'ottimizzazione della gestione idrica nel territorio nei Comuni di Piove di Sacco, Polverara e Ponte San Nicolò“. L'intervento pensato, si ramifica tra quattro sotto bacini idraulici del bacino Sesta presa, in un contesto territoriale densamente urbanizzato e dedito a produzioni cerealicole. Il progetto prevede l'efficientamento del tratto di monte dello scolo Fiumicello, attraverso la sistemazione delle sponde e risezionamento dello scolo; adeguamento dei manufatti idraulici dotati di tecnologie innovative per il telecontrollo e la telegestione e sostituzione di parti meccaniche ammalorate. Lo scolo Fiumicello è un ramo principale del reticolo idrografico del bacino. È importante per il corretto funzionamento del sistema irriguo ed idraulico. “L'intervento - spiega il Consorzio - permette di aumentare la capacità di supporto nei periodi siccitosi e diminuire lo spreco di risorsa idrica con il telecontrollo”. La capacità di invaso complessiva dei bacini è di 141.193 metri cubi. Il costo dell’intervento 5.500.000 e il tempo di realizzazione una volta che sarà finanziato e avviato è di 36 mesi. Un altro intervento che va nella stessa direzione è la “Riqualificazione idraulico-ambientale dello scolo Pioga”.
L'intervento ricade nel bacino Sesta Presa, estendendosi per un’area che interseca 5 Comuni: Saonara, Legnaro, Polverara, Sant’Angelo di Piove di Sacco e Brugine. L’area in questione è caratterizzata da un’alternanza di ampie fasce ad alta densità urbana ed altrettante dedite all’agricoltura. La risistemazione dello scolo Pioga prevede la ricalibratura attraverso un aumento della sezione delle sponde e la piantumazione di specie fitodepurative. La realizzazione di un nuovo bacino d’invaso a ridosso dello scolo comporta: movimenti terra, piantumazione di specie fitodepurative, installazione di opere elettromeccaniche per la gestione dei volumi di invaso dotate di telecontrollo e misuratori di livello, la realizzazione di un nuovo “baffo” di collegamento con lo scolo “Pioga” in un’area sguarnita di fossature e scoli. I bacini di invaso hanno funzione multi-obiettivo: riserva idrica per l’irrigazione e laminazione delle piene per garantire la sicurezza idraulica. La capacità d’invaso del bacino è di 173.089 metri cubi. Il costo dell’intervento 7.270.000 euro e il tempo di realizzazione, una volta finanziato, di 36 mesi.
Alessandro Abbadir
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